Roma, 29 aprile 2023 – Torna a fare bella mostra di sé il carro cerimoniale ritrovato nel 2019 in una villa suburbana a Civita Giuliana, località a nord dell'antica città di Pompei. Il carro, ricostruito nelle sue parti mancanti – che lasciarono impronte nella cenere e furono recuperate grazie alla tecnica del calco – è finalmente ammirabile nelle sue reali forme e dimensioni nell'ambito della mostra 'L'istante e l'eternità. Tra noi e gli antichi', in programma dal 4 maggio al 30 luglio al Museo Nazionale Romano.
Il suo lussuoso rivestimento in bronzo e le decorazioni in argento a tema erotico (nelle sue formelle sono raffigurati abbracci e amplessi), in ottimo stato di conservazione, tornano dunque all'antico splendore. Rinvenuto quasi integro nel porticato antistante alla stalla con i resti dei 3 equidi, il ministero della Cultura lo definisce un 'unicum' in Italia non solo per il livello di conservazione (sono visibili financo le impronte degli elementi organici, dalle corde a resti di decorazioni vegetali), ma anche perché non si tratta di un carro da trasporto per i prodotti agricoli o per le attività della vita quotidiana, già attestati sia a Pompei che a Stabia.
Il carro è identificabile come un pilentum, un veicolo usato nel mondo romano dalle élite, per cerimonie e in particolare per accompagnare la sposa nella nuova casa. Un reperto unico e fragile per le sue delicate condizioni di conservazione e rinvenimento, che nel suo percorso di recupero, restauro, ricostruzione e restituzione alla fruizione del pubblico, incarna appieno il senso di caducità e eternità che la storia ci consegna attraverso la testimonianza del nostro straordinario patrimonio culturale.
L'operazione da cui è poi scaturita questa meravigliosa scoperta ha origine nel 2017 grazie alla collaborazione avviata tra la procura di Torre Annunziata, i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e il Parco archeologico di Pompei per arrestare l'attività illecita degli scavi clandestini e il depredamento del patrimonio archeologico di quell'area. Da questa sinergia ne è derivata la scoperta di questo carro in una villa finita sotto la lente proprio per l'attività dei tombaroli. Oltre a questo sono stati restituiti al pubblico ambienti e reperti di grande valore dal punto di vista storico e scientifico: dal rinvenimento di una stalla con i resti di alcuni esemplari equini, tra cui un cavallo bardato di cui è stato possibile realizzare il primo calco in assoluto, ai calchi di due vittime dell'eruzione nel settore residenziale.