Roma, 29 dicembre 2020 - Un ricercatore ha pubblicato su Twitter un video che mostra alcuni polpi che sferrano pugni a dei malcapitati pesci di passaggio. Perché tanto astio, a maggior ragione considerando che spesso polpi e pesci collaborano nella caccia delle prede? Il singolare comportamento è stato osservato più volte nelle sue missioni subacquee da Eduardo Sampaio, scienziato specializzato nello studio dei cefalopodi, che ne è rimasto così divertito e incuriosito da dedicargli uno studio scientifico.
Tentacoli esplosivi da KO
In realtà i polpi e i pesci che vivono nelle barriere coralline non sono propriamente amici: la loro è un'alleanza puramente strategica che produce vantaggi reciproci. Attuando ciascuno la propria tattica di pesca, quando si ritrovano a lavorare insieme riescono a coprire una superficie più ampia e a stanare un maggior numero di prede. Ci guadagnano tutti, ma lo scopo finale è sempre egoistico, e se un pesce sgarra ci pensa il polpo a rimetterlo in riga con un cazzotto. O meglio, un "movimento esplosivo diretto del tentacolo", come da definizione tecnica.
Octopuses punch fishes. YES. OCTOPUSES. PUNCH. FISHES!! Our new paper is out on @ESAEcology, showing that octos express this behavior during collaborative hunting with other fishes. This was probably the most fun I had writing a paper. Ever! (small)https://t.co/Vwg9BoaSUo pic.twitter.com/PIYuVXpM9t
— Eduardo Sampaio (@OctoEduardo) December 18, 2020
Vantaggi diretti e vantaggi indiretti di un pugno a un pesce
Eduardo Sampaio e i colleghi hanno rilevato otto di questi assalti durante le loro immersioni di studio nel Mar Rosso condotte nel 2018 e 2019. In alcuni casi il polpo sparava il pugno per accaparrarsi una preda contesa con un pesce, oppure per mettere ordine nel gruppo, conquistare una posizione migliore, imporre il proprio ruolo dominante del tipo "ricordatevi chi comanda". Curiosamente, però, in due occasioni l'aggressione è apparsa del tutto gratuita, senza un evidente vantaggio diretto per il polpo. I ricercatori ancora non sanno esattamente cosa spinga il cefalopode ad accanirsi su un pesce a tradimento, ma nello studio pubblicato sulla rivista Ecology avanzano due ipotesi. La prima, che il polpo non sia mosso dall'ottenimento di alcun beneficio e che colpisca così, perché gli gira, per pura cattiveria. La seconda, che il pugno sia una forma di aggressione volta a ottenere un beneficio più avanti nel tempo: ad esempio, il polpo colpirebbe un pesce indisciplinato o approfittatore per punirlo e promuovere un comportamento più collaborativo nelle successive battute di caccia.