Martedì 24 Dicembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Ecco il video del polpo di vetro: ripreso da un robot il raro cefalopode fantasma

È così trasparente da sembrare uno spettro. Video girato da un robot nell'oceano Pacifico

Il polpo di vetro (Foto: Schmidt Ocean Institute)

Trasparente, gelatinoso, quasi invisibile. Il Vitreledonella richardi, meglio noto come il polpo di vetro (glass octopus in inglese), è un cefalopode dall'aspetto etereo e sfuggente, difficile da osservare nel suo habitat naturale. Una missione scientifica in una remota località dell'Oceano Pacifico è tuttavia riuscita a immortalarlo in tutta la sua elegante bellezza. Questo è il video che documenta l'incontro ravvicinato: Scoperto per la prima volta nel 1918, il polpo di vetro è uno dei due rappresentanti del genere Vitreledonella, che include solo un'altra specie, il V. alberti. Vive nelle acque abissali (fino a 3 mila metri di profondità) delle aree tropicali o sub-tropicali, dove può mimetizzarsi nell'oscurità grazie alla sua sagoma spettrale. Le uniche parti opache, ben visibili anche nel filmato, sono gli occhi cilindrici, il nervo ottico e il tratto digestivo. Per via dei rari avvistamenti in natura, le poche informazioni disponibili sull'animale arrivano per lo più dai resti rinvenuti nella pancia dei suoi predatori. L'esemplare del video è stato ripreso a largo delle Isole della Fenice, un ecosistema di otto atolli e due barriere coralline sommerse a nord-est di Sydney, a più di 5 mila chilometri dalle coste dell'Australia. Le immagini sono state catturate da un robot sottomarino in supporto alla nave da ricerca Falkor, dello Schmidt Ocean Institute, un ente non-profit fondato da Wendy ed Eric Schmidt, ex CEO di Google. A inizio luglio, l'equipe a bordo della Falkor si è servito di vari mezzi tecnologici per studiare un'area di circa 30 mila chilometri quadrati nell'Oceano Pacifico, realizzando tra le altre cose una mappatura ad alta risoluzione del fondale e registrando oltre 182 ore di riprese subacquee. Oltre al polpo di vetro, fanno sapere gli scienziati, la missione ha portato alla luce una serie di nuove creature, di casa su alcune montagne sottomarine precedentemente inesplorate. "L'oceano contiene meraviglie e promesse che non abbiamo nemmeno immaginato, né tanto meno scoperto", è stato il commento di Wendy Schmidt in una nota ufficiale.