Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Current Biology snocciola nuovi preoccupanti dati sulla plastica riversata in mare. Secondo il team internazionale che ha condotto l'indagine, la quantità di rifiuti plastici è decuplicata in soli dieci anni anche nelle zone un tempo più incontaminate del pianeta, a dimostrazione di quanto il livello di inquinamento sia ormai fuori controllo. NATURA INCONTAMINATA Tra il 2013 e il 2018 il team guidato da David Barnes, del British Antarctic Survey, ha condotto quattro spedizioni nell'Atlantico del Sud, dove sorgono alcune delle isole più isolate della Terra. Come scrivono gli autori, si tratta di paradisi della biodiversità, il più delle volte inclusi all'interno di riserve marine, le cui condizioni sono un valido termometro della salute generale del pianeta. CENTO VOLTE DI PIÙ I ricercatori hanno ispezionato le spiagge di numerose isole e campionato le acque oceaniche circostanti, esaminando oltre 2000 animali appartenenti a 26 specie diverse. Come si poteva intuire da uno dei tanti report che descrivono il trend globale, ogni singola rilevazione ha confermato un aumento dell'inquinamento dovuto alla plastica. "Trent'anni fa queste isole, che sono tra le più remote del pianeta, erano quasi incontaminate", ha detto Barnes; "Da allora i rifiuti di plastica sono aumentati di cento volte ed è comune trovarli anche sul fondale marino". SPIAGGE DI PLASTICA Lo studio ha documentato che la più alta concentrazione di sporcizia si registra sulle spiagge, dove le materie plastiche costituiscono più del 90% di tutta la spazzatura accumulatasi. L'ultima missione datata 2018, ad esempio, ha certificato che a Sant'Elena e nell'isola Falkland Orientale i litorali sono invasi da circa 300 detriti per metro quadro di superficie. La minaccia non risparmia alcuna specie vivente: tracce di plastica sono state individuate nel plancton e lungo tutta la catena alimentare, fino a raggiungere lo stomaco degli uccelli marini A POCHI PASSI DAL DISASTRO La speranza dei ricercatori è che il loro lavoro non si trasformi nell'ennesimo appello destinato a cadere nel vuoto. Come sottolineano gli esperti, l'accumulo di plastica è doppiamente dannoso: per le specie animali più fragili (dagli uccelli in via di estinzione agli squali balena) e anche per le comunità umane, la cui sopravvivenza è legata a quella degli ecosistemi locali. "Capire la portata del fenomeno rappresenta il primo passo per aiutare business, industria e società ad affrontare questo problema ambientale globale", conclude Barnes.
MagazinePlastica in mare, la ricerca: non ci sono più zone incontaminate