Continuano le defezioni a “Più libri più liberi“, la Fiera nazionale della piccola e media editoria (a Roma, dal 4 all’8 dicembre) quest’anno dedicata a Giulia Cecchettin e Giacomo Gobbato. Alcuni autori e autrici stanno decidendo di ritirarsi dall’evento in seguito all’invito, da parte della direttrice artistica Chiara Valerio, al filosofo Leonardo Caffo, attualmente sotto processo per maltrattamenti e lesioni aggravate alla ex compagna.
Gli ultimi ad annunciare la rinuncia sono stati Carlo Lucarelli e Margherita Ferri. Lo scrittore e la regista hanno annullato l’incontro previsto per giovedì 5 dicembre. Lucarelli, presidente della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime di reato, e Ferri, avrebbero presentato rispettivamente la nuova serie podcast A fari spenti, dedicata a casi trattati dalla Fondazione, e il mediometraggio Cerchi, anch’esso basato su casi reali gestiti dalla Fondazione, fra cui i femminicidi di Alessandra Matteuzzi e di Elisa Bravi. "L’escalation della polemica per l’invito della direttrice a Caffo – hanno spiegato – ha creato condizioni che rischiano di focalizzare l’incontro sulla polemica stessa anziché sul lavoro della Fondazione". Così la decisione di annullare l’evento, che "non mette in discussione il principio di presunzione di innocenza, né la stima nei confronti degli organizzatori e della curatrice".
Il ritiro di Lucarelli e Ferri, regista del film Il ragazzo dai pantaloni rosa, dalla partecipazione alla fiera avviene in un clima di polemica che monta da giorni in seguito alla decisione di Valerio di invitare Caffo. Solo pochi giorni fa, la vignettista Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti, aveva annunciato su Instagram che non avrebbe partecipato alla Fiera. "Non verrò a Più libri più liberi" ha scritto Signorelli, parlando della sua esperienza personale di violenza subita e dell’incapacità dello Stato di aiutarla. "Il discorso sulla violenza di genere non è e non può essere un argomento di dibattito, ma richiede una presa di posizione forte e chiara contro una società che la alimenta e ci uc***e" ha scritto. A seguire Fumettibrutti, la giornalista e autrice Giulia Siviero, che ha parlato dell’importanza della "sottrazione", del "non esserci quando non esserci è necessario", e il fumettista Michele Rech, in arte Zerocalcare, che ha annunciato che parteciperà alla Fiera ma annullando l’incontro con Valerio e cancellando tutti i panel della casa editrice Bao Publishing: "Mi è sembrato sbagliato – ha spiegato – invocare il garantismo per troncare una discussione sulla violenza di genere, senza problematizzare il calvario che tante donne incontrano nel denunciare gli abusi, la difficoltà di essere credute, di vedere riconosciuta la propria verità" ha scritto Zerocalcare riguardo le dichiarazioni di Valerio in risposta alle proteste e alle richieste di boicottaggio per l’invito di Caffo.
La procura di Milano il mese scorso ha chiesto per il giovane filosofo, 36 anni, quattro anni e mezzo di carcere, e questo anche "a fronte di un comportamento processuale volto a pulire la propria immagine continuando a screditare la parte offesa", come ha sottolineato la pm Milda Milli. La sentenza è attesa il 10 dicembre, tre giorni dopo l’incontro previsto a “Più libri più liberi“, dove Caffo avrebbe presentato il suo ultimo libro Anarchia – Il ritorno del pensiero selvaggio (Raffaello Cortina).
Nel contesto della ricorrenza della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e del tema di questa edizione della fiera dell’editoria, per molti non si spiega come Valerio – scrittrice nota per il suo impegno nella causa femminista, anche nel nome dell’amica Michela Murgia – possa aver ritenuto opportuno invitare Caffo, il quale, all’insorgere delle proteste, ha scelto volontariamente di ritirarsi. "Non avrei mai invitato Caffo – ha commentato la scrittrice Dacia Maraini – Sotto il profilo emotivo e simbolico è stato sbagliato includere una persona accusata di maltrattamenti".
Tuttavia, non tutti si trovano d’accordo nella scelta di boicottare la fiera. "L’invito era inopportuno e non c’entra il garantismo ma appunto l’opportunità – ha commentato per esempio lo scrittore Paolo Di Paolo – Rispetto la scelta di chi non andrà, ma non comprendo bene quale sia il senso: Caffo non ci sarà, e ciascuno potrebbe usare il proprio spazio per riflettere sulla questione".