Venerdì 22 Novembre 2024
FRUZSINA SZIKSZAI
Magazine

Il tunnel nascosto nella piramide di Cheope. "Noi i primi a vederlo dopo 4500 anni"

La scoperta annunciata oggi in Egitto è il frutto di diversi anni di lavoro svolto dal team internazionale di ScanPyramids. L'assistant coordinator del progetto, Mohamed Mohy Elkarmoty svela i segreti della ricerca

Il Cairo, 2 marzo 2023 - Dietro la fantastica scoperta del corridoio di 9 metri nella piramide di Cheope, annunciata oggi, ci sono molti anni di lavoro e un gruppo internazionale di esperti. Il progetto ScanPyramids con il suo approccio multidisciplinare ha unito archeologi, egittologi e ingegneri che hanno lavorato e continuano a lavorare insieme per svelare i segreti degli antichi egizi. A raccontare i dettagli della ricerca è Mohamed Mohy Elkarmoty, assistant coordinator del team, nonché professore assistente e direttore del Laboratorio di Ingegneria rupestre dell'Università del Cairo

Cheope stupisce ancora. Scoperto un corridoio segreto: "Potrebbe portare al sarcofago"

Il primo da sinistra è Mohamed Elkarmoty, accanto a lui l'archeologo Zahi Hawass
Il primo da sinistra è Mohamed Elkarmoty, accanto a lui l'archeologo Zahi Hawass

Il progetto nasce da una collaborazione tra la Facoltà di Ingegneria dell'Università del Cairo e l'istituto francese Heritage, Innovation and Preservation (Hip), sotto l'egida del Ministero delle Antichità egiziano. Tra i partner scientifici anche l'Università di Nagoya (Giappone), CEA (Francia), Università Laval (Canada), e Università tecnica di Monaco (Germania). 

Quali sono le tappe principali della vostra ricerca che hanno portato alla scoperta del tunnel? 

"Il progetto è iniziato nel 2015 con l'obiettivo di scansionare la Grande Piramide di Giza, ovvero la piramide di Khufu (Cheope), con tecniche non invasive e non distruttive. Abbiamo usato la radiografia muonica per farlo, e nel 2017 abbiamo scoperto un grande 'vuoto' (Big Void/SP-BV, ndr), sopra la Grande Galleria nella piramide di Cheope. Per quanto riguarda il corridoio annunciato oggi, il cosiddetto North Face Corridor (SP-NFC), i primi indizi della sua esistenza sono arrivati nel 2016 dai ricercatori dell'Università di Nagoya. In collaborazione con il Cea della Francia (Commissariat à l'énergie atomique, ente pubblico di ricerca scientifica, ndr), abbiamo condotto ulteriori ricerche e misurazioni su questo tunnel. Abbiamo utilizzato tre tecniche diverse per stabilire se dietro lo chevron sulla facciata settentrionale della Grande Piramide c'è davvero un passaggio. E i risultati hanno dimostrato che il corridoio esiste. Ma non ci siamo fermati a questo punto. Tra il 2020 e il 2022, i ricercatori dell'Università del Cairo e dell'Università tecnica di Monaco hanno usato un sistema di georadar e misurazioni attraverso ultrasuoni per osservare la superificie esterna dello chevron. Grazie a questo lavoro siamo riusciti a determinare con precisione la geometria, la forma e la posizione del North Face Corridor.  Ci sono regole rigidissime che riguardano questi monumenti, perciò dobbiamo stare particolarmente attenti alle tecniche che usiamo, che sono tutte non distruttive, non invasive per preservare l'integrità della struttura. Grazie a un georadar ad alta frequenza, tuttavia, abbiamo individuato un punto all'incontro di due rocce dove siamo riusciti a inserire una sonda. Così il comitato scientifico ha potuto vedere qualcosa che non aveva visto nessuno da 4.500 anni: un corridoio interno, finora nascosto della piramide di Cheope". 

Il team all'entrata principale
Il team all'entrata principale

Cosa avete provato davanti a tale scoperta? 

"Quando abbiamo inserito l'endoscopio e ottenuto le prime immagini è stato di certo un momento grandioso. Siamo i primi dopo gli antichi egizi a vedere qualcosa nascosto da migliaia di anni. Non possiamo che essere soddisfatti, abbiamo concluso diversi anni di lavoro con un buonissimo risultato. E con la conferenza di stampa di oggi, organizzata dal Ministero delle Antichità di Egitto, lo abbiamo potuto condividere con tutto il mondo". 

A quando risale effettivamente la scoperta? È stato difficile mantenerla un segreto, data l'importanza della rivelazione?

"Le immagini della sonda risalgono a un paio di giorni fa, ma la scoperta è rimasta un'informazione riservata fino all'annuncio del Consiglio supremo delle Antichità. Abbiamo messo in pausa fino ad oggi anche la pubblicazione dei due paper per non far uscire nessun dettaglio in anticipo sulla scoperta. Tutto ciò che riguarda la pubblicazione dei risultati è gestito dal Ministero". 

La tomba di Cheope potrebbe davvero nascondersi sotto questo tunnel, come suggerito dall'archeologo Zahi Hawass?

"Oggi in conferenza stampa il dottor Hawass ha detto che questo corridoio sicuramente protegge qualcosa. Questo lo sappiamo per certo, perché la forma del tunnel a chevron serve per distribuire la pressione. Il dottor Hawass ha chiesto al team di ScanPyramids di proseguire la ricerca quindi in questa direzione. Il North Face Corridor è lungo 9 metri, poi c'è un blocco, non vediamo niente. Quindi ci sono domande a cui dobbiamo rispondere. La prima è cosa c'è dietro. Possiamo vedere qualcosa? C'è un'estensione del tunnel? Poi la seconda domanda è cosa è nascosto sotto. E poi il metodo: che tecniche utilizzare, cosa misurare, e così via. Infine, il nostro piano su come continuare deve essere approvato dal Ministero. In ogni caso, per quanto riguarda qualsiasi interpretazione storica della scoperta, noi fisici e ingegneri di ScanPyramids non possiamo fare ipotesi. Questo spetta agli archeologi e agli egittologi".

La piramide di Cheope
La piramide di Cheope