Mercoledì 2 Ottobre 2024
PIERO DEGLI ANTONI
Magazine

Pippi Calzelunghe ha cinquant’anni. "La mia bambina resta immortale"

Inger Nilsson, l’attrice che ha intepretato la serie. Maratona su Sky per la ricorrenza

Pippi Calzelunghe  (Ansa)

Pippi Calzelunghe (Ansa)

Pippi Calzelunghe compie 50 anni. O, meglio, sono passati 50 anni da quando sbarcò in Italia (in Svezia andò in onda per la prima volta nel 1969). Per l’occasione DeAJunior (canale 623 di Sky) manda in onda una maratona di tutti gli episodi, da sabato alle 13 a domenica. La serie sarà anche trasmessa dal lunedì successivo al venerdì alle 9.10 sempre sullo stesso canale. Abbiamo incontrato (via Zoom) la protagonista, Inger Nilsson, che oggi ha 61 anni.

Come fu il provino per interpretare Pippi?

"Allora in Svezia c’era un solo canale televisivo. Apparve l’annuncio che cercavano tre bambini per tre ruoli e mio padre si girò verso di me: che ne dici, mandiamo una foto? La prima volta fu un semplice incontro con l’assistente del regista. Il secondo davanti alla telecamera, ma dovevo soltanto improvvisare".

Senza un testo da recitare?

"Senza copione. Anche quando giravamo le scene il copione non c’era. Il regista voleva che fossi naturale. Così, prima di dare il ciak, mi diceva: devi entrare da lì, fare questo e dire quello..."

Quindi i suoi genitori erano favorevoli a questa avventura...

"Sì, anche se magari non si immaginavano tutto quello che sarebbe successo".

Quando si accorse che Pippi era diventata un successo clamoroso?

"La prima puntata andò in onda al sabato sera e, siccome c’era un solo canale, la videro tutti. Il giorno seguente fui tempestata di richieste di interviste. Sono stata la prima bambina star della Svezia, allora non c’erano termini di paragone".

Aveva già letto il libro di Astrid Lindgren?

"Quando ero piccola mia mamma me ne leggeva dei brani. Era un librone alto, con tante illustrazioni. Ma durante le riprese la produzione mi proibì di aprirlo".

Successe qualche episodio divertente durante le riprese?

"All’inizio non sapevo andare a cavallo, ed ero spaventata. Io ero così piccola, lui così alto: mi sembrava un elefante. Invece Maria, che interpretava Annika, amava i cavalli e a ogni pausa andava ad accarezzarlo. Poi c’era la scimmia, il signor Nilsson. Nessuno dovrebbe tenere una scimmia in casa. Lei era più spaventata di me, e ogni volta che mi saliva sulla spalla faceva la pipì o la cacca".

Qual è il segreto di una serie che dopo 50 anni i ragazzi guardano ancora con grande divertimento?

"Credo siano quattro elementi: una bella storia, un ottimo regista, un bel copione – scritto dalla stessa Lindgren –, e la scelta dei bambini giusti".

Non pensa che sia merito anche del suo personaggio, dalle caratteristiche eterne, come è stato anche con Peter Pan?

"Certo, è un personaggio immortale che non ha caratteristiche riconoscibili. Vive in un paesino, e basta. Non è svedese, tedesco, o italiano. È universale".

Dopo Pippi, come è proceduta la sua carriera? È rimasta intrappolata nel personaggio, come purtroppo accade a molti bambini attori?

"Dopo Pippi ho studiato alle scuole statali, quindi ho frequentato una scuola di recitazione. Ho lavorato molto a teatro, per esempio in La casa di Bernarda Alba di Lorca, poco in tv. Dal 2006 prendo parte al telefilm tedesco Der Kommissar und das Meer, in cui ricopro il ruolo di anatomopatologa. È ambientato a Gotland, un’isola piccolissima. Un posto molto pericoloso: ci abita poca gente ma ci sono un sacco di morti!"

Che differenza trova tra Pippi e i programmi di oggi destinati ai ragazzi?

"Non ho figli, e quindi non mi capita spesso di vedere i programmi per ragazzi, anche se qui in Svezia abbiamo un canale dedicato. Ma quando faccio zapping spesso mi capita di rivedere Pippi..."