Roma, 8 novembre 2024 – I residenti di Denmark, nell’ovest dell’Australia, hanno trovato una sorpresa ad attenderli venerdì scorso nella spiaggia locale di Ocean Beach: un pinguino imperatore passeggiava sulla sabbia, dove un viaggio lungo migliaia di chilometri.
Un testimone, tra i primi a segnalare la presenza dell’animale, ha raccontato ad AbcNews di averlo visto uscire dall’acqua e provare a scivolare sulla pancia, come fanno normalmente i pinguini sulla neve, senza riuscirci. Stando a quanto riferito dal Dipartimento per la Biodiversità, la Conservazione e le Attrazioni australiano, citato dalla Cnn, l’uccello marino era “malnutrito” e verrà ora affidato alle cure di un custode della fauna selvatica locale. "Il processo di riabilitazione durerà qualche settimana”, ha detto un portavoce del Dipartimento.
Secondo Belinda Canell, ricercatrice dell’Universitry of Western Australia intervistata dall’AbcNews, è la prima volta che un pinguino imperatore viene visto così a nord (considerando che ci troviamo nell’emisfero australe). La spiaggia di Ocean Beach si trova a oltre 3mila chilometri a nord dell’Antartide ed è probabile che l’uccello abbia seguito una corrente marina: “Quello che tendono a fare è sfruttare determinate correnti dove troveranno diversi tipi di cibo – ha spiegato Cannell –. Può essere che ora queste correnti tendano a verificarsi un po' più a nord, verso l'Australia, di quanto non farebbero normalmente”.
La notizia del lungo viaggio dell’uccello marino sta girando sui social network, dove qualcuno ha condiviso la sua immagine scrivendo: “Il primo pinguino imperatore dall'Antartide è appena arrivato nell'Australia Occidentale dopo una nuotata di 3.400 km. Non sembra impressionato”. Christopher Tan, corrispondente di SbsNews, ha pubblicato un video aggiornamento dell’animale durante la riabilitazione, spiegando che “il pinguino imperatore ‘globe-trotter’ che si è spiaggiato a più di 3000 km di distanza, nell'Australia occidentale, è ora in buone mani sulla via del recupero”.
I pinguini imperatore si trovano in natura solamente in Antartide e sono una specie sempre più minacciata dalla crisi climatica. Questi uccelli marini si affidano ai ghiacci antartici nell’oceano per formare le proprie colonie riproduttive, evitare i predatori nell'oceano e procurarsi il cibo. Ma con l'aumento della temperatura terrestre questo ambiente rischia di scomparire.