Lunedì 30 Dicembre 2024
BEATRICE BERTUCCIOLI
Magazine

Piccola scuola paradiso. Integrazione e solidarietà. La montagna incantata di Virginia e Albanese

Storia di resistenza “elementare“ in un paesino tra le nevi abruzzesi. Ecco “Un mondo a parte“, la nuova commedia diretta da Riccardo Milani .

Piccola scuola paradiso. Integrazione e solidarietà. La montagna incantata di Virginia e Albanese

Dal “gatto in tangenziale“ al “gatto delle nevi“. Lasciato il mare di “Coccia di Morto“, il regista Riccardo Milani ha portato in montagna il suo attore di riferimento, Antonio Albanese, tra boschi e strade innevate, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, dove puoi incontrare lupi, cervi e orsi con prole al seguito, mentre in cielo volteggia un’aquila. E in questa terra, a Pescasseroli, nel cinema Ettore Scola, ha voluto presentare il suo nuovo film, Un mondo a parte, dal 28 marzo nelle sale. Una commedia divertente ma che affronta anche un tema importante come lo spopolamento dei borghi italiani e del ruolo che in questi piccoli centri svolgono la scuola e i suoi eroici insegnanti. Sei settimane di riprese, in pieno inverno, tra Pescasseroli e Opi, in provincia dell’Aquila, 379 abitanti, molti dei quali – compresi i bambini – ingaggiati come attori per il film. Accanto ad Albanese, una Virginia Raffaele che sfoggia un perfetto accento marsicano.

Albanese è il maestro elementare Michele Cortese che, dopo anni in una scuola della periferia romana, riesce a farsi trasferire in un piccolo paese di montagna, presso l’Istituto Cesidio Gentile, detto Jurico, poeta pastore del luogo. Ma il loro, lo avverte la vicepreside Agnese (Virginia Raffaele), non è il mondo dei sogni che lui immagina: è piuttosto “un mondo a parte“. Superati gli iniziali impacci, Michele è a suo agio in questa nuova realtà ma la scuola, un’unica classe per un pugno di bambini tra i 7 e i 10 anni, rischia la chiusura per mancanza del numero minimo di studenti. "E se chiude la scuola, il paese muore", afferma Agnese. Lei e Michele non si danno per vinti e reclutando bimbi giunti dall’Ucraina e un “marocchino abruzzese“, riescono a salvare la scuola e anche a mettere insieme integrazione e solidarietà. "In montagna succede", ripetono tutti. E succede anche che tra il nuovo maestro e la vicepreside scocchi la scintilla.

"In queste zone l’integrazione è nei fatti e i muri si superano aldilà delle ideologie", afferma Milani. Che spiega il perché della scelta di questi posti: "Perché per me sono stati, negli anni, un punto di riferimento. Ci sono venuto inizialmente per caso da bambino e avevano questa aria di luoghi da favola, tra animali e ruscelli. A soli 150 chilometri da Roma, trovavi questo ambiente e soprattutto un altro modo di affrontare la vita". Piccoli centri di montagna che, nel corso del tempo, si sono spopolati, con conseguente chiusura delle scuole. "Due anni fa sono entrato in una di queste scuole chiuse da tempo – racconta – con tutti i banchi accatastati da una parte. Un mondo a parte è nato in quel momento. Abbiamo girato là dentro tutto il film e per un paio di mesi quella scuola ha ripreso vita".

Dopo Grazie ragazzi!, per Albanese un altro film, il quinto, con la regia di Milani. "Riccardo Milani tratta argomenti importanti e necessari – afferma Albanese – con nobile leggerezza, ironia e garbo. Non cerca un cinema forzatamente estetico ma un cinema umano che parla agli esseri umani in modo onesto e vero".

Per Virginia Raffaele un’esperienza speciale. "Devo tutto alle persone che ho incontrato in questi posti: hanno creato – dice – una vera magia che mi ha cambiata". Posti speciali anche secondo Albanese: "Qui scopri il silenzio, le persone perbene, gli arrosticini. Ti aumenta anche il colesterolo e scopri, ancora una volta, che l’Italia è il Paese più bello del mondo".