Sabato 27 Luglio 2024

Come gestire le piante quando si va in vacanza: i consigli utili

Non dimentichiamoci delle piante in casa quando partiamo per un lungo viaggio: i consigli per non rischiare di farle morire

Piante in casa

Piante in casa

Chi ha il pollice verde lo sa benissimo: la partenza per una lunga vacanza, magari nel bel mezzo della stagione estiva, richiede una precisa pianificazione rispetto alle proprie adorate piante, che non potranno in alcun modo essere lasciate a loro stesse. Ecco quali sono le accortezze da avere in questo senso.

Come gestire le piante quando si è in vacanza

Gran parte delle piante sono molto sensibili alla luce e traggono nutrimento proprio dai raggi solari: ecco perché quando si lascia il proprio domicilio per un periodo prolungato bisognerebbe ricordarsi di posizionare le piante di interni sotto ad una fonte di luce, magari lasciando uno spiraglio attraverso le tapparelle chiuse. Importante da questo punto di vista è inoltre un certo livello di umidità, che andrebbe mantenuto costante per tutto il tempo: una soluzione a proposito può essere l’installazione di una ciotola colma d’acqua che, evaporando poco a poco, creerà il giusto microclima dentro casa. Per quanto riguarda le piante da esterni (quelle da terrazzo per intenderci) vale un discorso diverso: in questo caso andrebbero se possibile posizionate vicine, in modo tale che si possano fare ombra a vicenda.

Come annaffiare le piante quando si resta lontani a lungo

Il tema dell’innaffiatura delle piante varia da specie a specie. Alcuni tipi di vegetali, come le piante grasse (è il caso dei cactus) non avranno bisogno di acqua a lungo, mentre altri richiederanno frequenti irrigazioni. L’approccio cambia evidentemente anche rispetto alla durata del soggiorno: se si resta fuori casa per pochi giorni non sarà necessario preoccuparsi più di tanto, ricordandosi però di innaffiare abbondantemente le piante prima di partire. Se si dovesse rimanere fuori casa per diversi giorni, oltre a chiedere a vicini, parenti o affetti la cortesia di occuparsi delle proprie piante si potranno applicare diversi accorgimenti, alcuni dei quali davvero molto semplici. Un metodo classico per mantenere idratate le piante è rappresentato dall’inserimento di una bottiglia bucata a livello del tappo e rovesciata nel terreno: in questo modo le goccioline usciranno molto lentamente, permettendo alla terra dove le piante sono piantate di mantenere il giusto livello di umidità. Un’altra possibilità è rappresentata dal cosiddetto sifone comunicante, che si può realizzare riempiendo un secchio d’acqua e posizionandolo ogni due/ tre vasi mettendolo ad un’altezza superiore rispetto a questi. Successivamente sarà necessario inumidire una cordicina o un filo di cotone inserendo un’estremità dentro al secchio pieno d’acqua e l’altra estremità interrata nel vaso, ad un profondità di qualche centimetro. Per chi si può concedere la spesa, in commercio esistono inoltre anche sistemi di irrigazione automatica dei vasi che funzionano attraverso una serie di tubi collegabili alle varie piante da innaffiare. In questo caso però è necessario impostare un timer prima di partire, per scegliere la frequenza e la durata dell’operazione di irrigazione.

Quanto resiste una pianta senza essere irrigata?

La risposta a questa domanda varia, ancora una volta, a seconda della pianta che si prende in considerazione. Come si è visto ne esistono alcune in grado di accumulare grandi quantità di acqua e di resistere molto a lungo, diverso invece è il discorso per altre specie. Quelle che si trovano in casa, esposte a Nord, di solito resistono circa una settimana. Quelle sul balcone, invece, circa quattro giorni.