Venerdì 20 Dicembre 2024
RITA BARTOLOMEI
Magazine

Pesce scorpione sulle coste italiane: perché arriva e cosa può provocare

Il professor Boero della fondazione Dhorn: “Ecco quante sono le specie tropicali censite nel Mediterraneo”

Roma, 2 luglio 2023 - Sulle nostre coste si rivedono i pesci scorpione, “una delle tante specie tropicali che si sono stabilite nel Mediterraneo. Cinquant’anni fa non c’erano perché non ci stavano bene, ora sì”. In mezzo, il riscaldamento degli oceani. 

Ferdinando Boero, professore di Zoologia all’università Federico II di Napoli e presidente della fondazione Dohrn, mette l’accento sull’origine di queste ‘migrazioni’: il cambiamento climatico appunto. Ma andiamo per gradi.

Un esemplare di pesce scorpione
Un esemplare di pesce scorpione

Perché il pesce scorpione è pericoloso?

“Il pesce scorpione ha aculei come la tracina o gli scorfani che possono iniettare veleno”, chiarisce il professore. Quindi la puntura può creare gravi danni. A fine giugno sono stati avvistati sulle coste calabresi due esemplari di Pterois miles, specie aliena originaria del Mar Rosso.

Perché il pesce scorpione è arrivato nel Mediterraneo?

Spiega il professor Boero: “La grande barriera corallina australiana, che è lunga 2mila chilometri ed è la più grande costruzione vivente del pianeta, è in crisi per il troppo caldo. Questa comunità di coralli e di tutto quello che vi è associato, pesci scorpione compresi, sta soffrendo. Il riscaldamento globale sta rendendo invivibile quella parte di pianeta. Quindi le specie che la abitano si stanno spostando per cercare condizioni che soddisfino le loro richieste. E stanno arrivando da noi attraverso il canale di Suez. Li consideriamo invasori cattivi. Ma io penso a questi come a dei profughi climatici, proprio come succede per tanti migranti. Questi pesci, queste alghe, queste meduse, questi coralli, sono un’indicazione chiara che stiamo facendo al pianeta qualcosa che non va bene. Questa è la risposta biologica”.

Che cosa ci dobbiamo aspettare?

"Il cambiamento è già in atto – sottolinea il docente -. Abbiamo già identificato più di mille specie tropicali entrate nel Mediterraneo. Specie che arrivano anche da noi”.