Mercoledì 20 Novembre 2024

Il ‘pesce dell’apocalisse’ riappare in California: gli scienziati a caccia dei segreti della specie

La terza carcassa avvistata in tre mesi. Lunghissimo, arriva a misurare 10 metri. Il suo habitat è a mille metri sotto la superficie dell'oceano: quasi impossibile vederne uno vivo. “La sua presenza sulle spiagge sarebbe legata al cambiamento climatico”. Secondo la credenza popolare è messaggero di brutte notizie

Il 'doomsday fish' sulle coste della California

Il 'doomsday fish' sulle coste della California

Roma, 19 novembre 2024 – Un pesce remo ha fatto la sua apparizione sulla costa di Grandview a Encinitas (California). E’ il terzo ritrovamento nel giro degli ultimi tre mesi ma solo la 22esima in oltre 100 anni.

Il ritrovamento 

Ad avvistarlo il 6 novembre è stata a Alison Laferriere, dottoranda dell’istituto di Oceanografia ‘Scripps Oceanography’, presso l'Università della California a San Diego, che ha dato la notizia sui suoi social.  La carcassa è poi stata recuperata dal Servizio Nazionale per la Pesca dell'Amministrazione Oceanica e Atmosferica e trasportato al Centro di Scienze della Pesca del Sud-Ovest dal team del NOAA Fisheries Service

“Questa creatura è un po' più piccola di quello recuperato a La Jolla (spiaggia a San Diego, California) lo scorso agosto, misura circa 2-3 metri – spiega Ben Frable alla CNN – manager della Scripps Oceanography Marine Vertebrate Collection –. Abbiamo preso campioni e congelato il ‘corpo’ in attesa di ulteriori analisi". 

Cos’è il pesce remo

In lingua anglosassone è conosciuto come ‘doomsday fish’, ovvero il ‘pesce del giorno del giudizio’ (dopo spiegheremo perché): si tratta di un regaleco dell’ordine dei lampridiformi, in Italia è chiamato anche il ‘re delle aringhe’ o ‘serpente di mare’. Secondo l’Ocean Conservancy citato dalla CNN, prospera nell'ecosistema meno esplorato del mare: la zona mesopelagica, che si trova fino a quasi mille metri sotto la superficie dell'oceano. Quasi impossibile trovarne uno vivo. Ha un corpo argentato a forma di  nastro e arriva a misurare 10 metri di lunghezza. 

I segreti del re delle aringhe

“Il motivo per cui questi pesci remo sono apparsi e morti rimane sconosciuto e potrebbe essere il risultato di molte variabili”, dice Frable. I risultati degli esami di laboratorio “potranno dirci molto sulla biologia, l'anatomia, la genomica e la storia della vita degli oarfish. La comparsa di un altro esemplare così raro da vedere potrebbe avere a che fare con i cambiamenti delle condizioni dell'oceano e il generale aumento del numero di pesci remo al largo delle nostre coste.  Talvolta può essere collegata a mutamenti più ampi come il ciclo di El Niño e La Niña (fenomeno climatico relazionato al riscaldamento dell’oceano), ma non sempre è così. All’inizio di quest’anno c’è stato un debole El Niño che ha coinciso con la recente marea rossa e i venti di Santa Ana della scorsa settimana. Ma molte variabili potrebbero portare a questi spiaggiamenti”. 

Pesce remo
Pesce remo

La specie ‘apocalittica’

Secondo la mitologia giapponese le apparizioni in acque poco profonde del pesce ‘di mare profondo’ sono precursori di terremoti e tsunami. Nel 2010, almeno una dozzina di questi sono stati segnalati sulla costa del Giappone poco prima che il paese assistesse al più grande terremoto registrato conseguentemente nel marzo 2011.

Secondo Natural World Facts scrive ancora la CNN – sarebbero da considerarsi valide le teorie che collegano il movimento tettonico che precede i terremoti e uccide la specie, facendole finire sulle spiagge poco prima che colpisca un terremoto. Tuttavia, uno studio del 2019 non ha trovato alcuna correlazione tra gli avvistamenti di pesci remo e l'occorrenza di terremoti in Giappone. 

La cultura popolare dunque attribuisce al pesce remo un significato nefasto, addirittura 'apocalittico’: da qui il nome di ‘doomsday fish’, pesce ‘del giorno del giudizio’.