Il primo aprile è la giornata tradizionalmente legata agli scherzi. Vale anche per il mondo dell’informazione che da tempo si diverte a diffondere, in questa data, alcune notizie bizzarre a cui però molti credono e danno risalto, salvo poi scoprire che si tratta, come si suol dire, di un pesce d’aprile.
Visitatori mascherati
Nel 1910 l’angloirlandese Horace de Vere Cole chiese di visitare eccezionalmente la nave più prestigiosa della marina britannica, la Dreadnought. Si presentò insieme ad alcuni sedicenti dignitari abissini. In realtà erano tutti amici che si erano accordati tra di loro per divertimento. In mezzo a quei burloni ci sarebbe stata anche la scrittrice Virginia Woolf.
BBC
Nel 1957, il primo aprile, il noto programma della BBC Panorama parlò di un raccolto agricolo piuttosto strano, fatto di spaghetti cresciuti su alcuni alberi nella Confederazione svizzera. Nel 1980, sempre la storica emittente britannica annunciò che l’orologio del Big Ben, uno dei simboli di Londra, sarebbe stato sostituito da un impianto digitale. Il vecchio dispositivo, invece, sarebbe stato regalato ai primi ascoltatori che fossero stati pronti a chiamare e a proporsi come destinatari. Qualcuno telefonò persino dal Giappone.
Tv svedese
A proposito di piccolo schermo, anche in Svezia si sono dati da fare. Nel 1962 la tv di Stato del Paese Nordico annunciò al pubblico l’avvento del colore, invitando gli spettatori a utilizzare una calza di nylon sopra lo schermo per vedere bene il cambiamento. Era ovviamente una boutade.
La falsa statua dell’isola di Pasqua
Sempre nel 1962, su una spiaggia olandese, fu ritrovata una statua che sembrava molto simile ai megaliti dell’Isola di Pasqua, nell’Oceano Pacifico. Un esperto norvegese confermò persino l’autenticità del cimelio. Ma il primo aprile Edo van Tetterode, un artista dei Paesi Bassi, rivelò che era stato lui stesso a realizzare l’opera e a metterla in riva al mare.
Il mostro di Loch Ness
Nel 1972 il presunto cadavere del mostro di Loch Ness fu trovato da alcuni zoologi di un parco dello Yorkshire. Sopraggiunsero pure le Forze dell’Ordine. In realtà si scoprì successivamente che si trattava di un esemplare di foca elefante tipico dell’Atlantico del Nord. A orchestrare il tutto fu John Shields, funzionario del parco.
Nel 2010 Google cambiò per qualche ora il proprio nome, chiamandosi Topeka. Praticamente nessuno, almeno al di fuori degli Stati Uniti, fece il collegamento tra il nuovo nome e l’omonima città del Kansas. Quest’ultima, in effetti, l’anno prima aveva a sua volta cambiato il suo nome in Google per farsi notare dal colosso tecnologico e essere scelta come sede di un suo servizio innovativo.