Come ogni anno il 1° aprile ricorre il cosiddetto Pesce d’aprile, la festa degli scherzi (e anche il meteo ci mette del suo, date le bizze di stagione, complicate probabilmente dal cambiamento climatico in corso). Questa festa ha origini molto antiche e anche controverse.
Cibele
Nell’Antica Roma, sia in epoca repubblicana che in età imperiale, si onorava la dea Cibele, la Grande Madre che proteggeva i raccolti agricoli, ma anche la natura e gli animali selvatici. Le celebrazioni cadevano il 25 marzo. Per l’occasione si tenevano gli Hilaria, dal latino hilaris (giocoso), con travestimenti e scherzi di ogni tipo. Un po’ quello che sarebbe avvenuto successivamente nel Carnevale medioevale. Qualcuno, però, fa notare che alla divinità in questione erano associati altri animali, per esempio il leone o il leopardo, non il simbolo del pesce.
Cleopatra e Marco Antonio
Una delle storie di amore, passione, intrighi e complotti più conosciuta dell’antichità è quella tra Cleopatra, regina d’Egitto, e Marco Antonio, console romano. È anche ricca di molti aneddoti e leggende. Una delle storie che li riguarda narra di una competizione di pesca ingaggiata tra i due amanti all’inizio della primavera. Cleopatra stava per avere la meglio. E così, dicono, Marco Antonio, mosso dal proprio orgoglio, diede ordine a uno schiavo di attaccare di nascosto al suo amo dei pesci precedentemente pescati da altri. Peccato, però, che Cleopatra si accorse dell’inganno e fece in modo che all’amo di Marco Antonio venisse attaccato un pesce finto.
Il calendario giuliano e la Francia
Prima dell’avvento del calendario gregoriano, da noi seguito a partire dal 1582, per secoli ci si attenne al cosiddetto calendario giuliano, introdotto da Giulio Cesare e basato sull’astronomia egizia. Tutto sommato era un calcolo abbastanza preciso, che però presentava un errore: in base al primo, infatti, l’anno durava 365 giorni e 6 ore, quando in realtà – come poi considerò il secondo – si estendeva per 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi. Sta di fatto che, ai tempi del calendario giuliano, in Francia, quello che è oggi il nostro Capodanno, tra il 31 dicembre e l’1 gennaio, veniva festeggiato tra il 25 marzo e l'1 aprile, segnando il ritorno della primavera. Al primo aprile si tenevano banchetti e ci si scambiava i regali in segno di buon auspicio.
Creduloni
Con il passaggio al calendario gregoriano il Capodanno fu spostato e anticipato all’inizio del nuovo anno. Alcune persone, però, continuarono a regalare dei pacchi anche ad aprile, in ricordo dei vecchi festeggiamenti. Solo che i contenitori erano vuoti, forse per sottolineare in maniera scherzosa una festa ormai passata di moda. Questo rito veniva chiamato, per l’appunto, poisson d'avril, pesce d'aprile, anche se non si sa bene perché.
Una seconda teoria è sempre legata allo spostamento del Capodanno alla data dell’1 gennaio. Il cambiamento non sarebbe stato attuato immediatamente da vari individui che continuarono a seguire la vecchia usanza primaverile, alcuni per abitudine, altri per protesta, altri ancora semplicemente per ingenuità. Ecco perché si parlava anche di sciocchi d'aprile, un’espressione che si ritrova in quella inglese April Fool's Day, utilizzata ancora oggi nel mondo anglosassone per il giorno del primo aprile.