Roma, 29 ottobre 2024 – Circolano ormai da diversi anni molti meme piuttosto divertenti che fanno riferimento al fatto che, una volta terminato il mese di agosto e con l’arrivo di settembre, si possa già finalmente iniziare a celebrare la festa di Halloween. Si tratta di un vero e proprio punto di riferimento pop per milioni di persone in giro per il mondo, che quando arriva l’autunno fremono dalla voglia di travestirsi e partecipare alla sfida del “dolcetto o scherzetto”. Tutto ciò che ha a che fare con il 31 ottobre e con la sua simbologia, per tanti tremendamente affascinante, affonda in realtà le sue radici in un passato lontano che a molti è ancora quasi del tutto sconosciuto.
Le origini pagane
Se oggi celebriamo Halloween dobbiamo ringraziare i Celti, popolazione indoeuropea vissuta in un’ampia area dell’Europa settentrionale fino al XI secolo circa.
Tra le innumerevoli manifestazioni della tradizione celtica spiccava anche una festa in particolare, il Samhain, un antico rito che segnava la fine dell'anno agricolo e l'inizio del nuovo ciclo della natura.
Il Samhain si teneva l'ultimo giorno di ottobre o il primo di novembre, ed era un'occasione per radunarsi, accendere grandi falò e praticare riti divinatori, invocando gli spiriti per assicurarsi prosperità e tenere lontane la morte e le sciagure. Tra l’altro, pare che i colori classici di Halloween (nero e arancione) non siano del tutto casuali: sembra infatti che il nero rappresentasse la "morte" dell'estate mentre l'arancione fosse la manifestazione della vita del raccolto autunnale.
Questo rapporto molto stretto con la spiritualità e gli abitanti dell’aldilà (e la loro influenza sul mondo dei vivi) si è poi trasformato nel contesto britannico nella festa di Ognissanti (All Hallows' Eve), poi diventata Halloween.
Il giorno era dedicato alla commemorazione dei defunti e questa fascinazione per i fantasmi, spiriti e creature soprannaturali spesso dall’aspetto terrificante rimase al centro delle celebrazioni. Col tempo, tale festa ha subito una forte influenza della cultura popolare e commerciale, assumendo la forma che conosciamo oggi, caratterizzata da costumi, decorazioni spaventose e molto altro ancora.
Jack O’ Lantern
Al di là di pipistrelli, fantasmi e ragnatele che puntualmente spuntano da ogni dove nelle case decorate a tema (sì, comprese quelle italiane!) non c’è dubbio che il simbolo per eccellenza di questo periodo sia la zucca intagliata, un ideale omaggio al personaggio fittizio di Jack O’ Lantern, la cui storia pare sia nata da alcuni racconti irlandesi.
La leggenda narra che Jack, un fabbro astuto e avaro, un giorno incontrò il diavolo in persona all’interno di una taverna. Ubriaco fradicio e vicino a cedere la sua anima al demonio, Jack escogitò un piano per ingannare l’entità demoniaca. Chiese dunque al diavolo di trasformarsi in una moneta per pagare un’ultima bevuta, ma appena ottenuto il nichelino Jack lo mise nella tasca accanto a una croce d'argento, impedendo così al diavolo di riprendere la sua forma.
Intrappolato, il diavolo fu costretto a promettere che non avrebbe tormentato Jack per i successivi dieci anni. L’uomo dormì così sogni tranquilli per un decennio, inconsapevole della spada di Damocle che pendeva sopra la sua testa. Puntuale come le tasse, alla scadenza del patto, il diavolo si ripresentò come promesso, ma Jack riuscì ancora una volta a ingannarlo, costringendolo a promettere di non prendere mai più la sua anima. Quando Jack morì, il paradiso lo rifiutò per la sua vita dissoluta, e anche l'inferno lo respinse a causa dell’accordo che aveva intavolato con il diavolo. Così Jack fu condannato a vagare per l'eternità nel buio, con solo un tizzone ardente come luce a illuminare la sua strada.
Per proteggere la fiamma, Jack scavò una rapa e vi inserì il tizzone, dando origine alla sua "lanterna". Da questa leggenda nasce la tradizione di intagliare zucche, inserendo al loro interno una candela, come ricordo della lanterna che Jack porta con sé nel suo vagare eterno.
Le curiosità
Contrariamente a quello che in molti potrebbero pensare, la pratica del dolcetto o scherzetto è decisamente più antica. Pare infatti che un tempo, nel Medioevo, si chiamasse in Scozia e Irlanda “guising”, e che spingesse ragazzini a travestirsi e a bussare di porta in porta cercando cibo o denaro in cambio di canti o poesie.
Chiunque volesse difendersi da eventuali influenze malevole, tra l’altro, è invitato in questa occasione - secondo la tradizione - a munirsi di sale. Secondo le credenze popolari si dice che il sale funzioni come uno scudo protettivo contro gli spiriti maligni e le entità malefiche. Effetti molto simili (presunti, beninteso!) si possono ottenere invece secondo la tradizione voodoo con la polvere di mattoni, da posizionare rigorosamente sull’uscio di casa (chi ha visto il film horror ‘The Skeleton Key’ ne sa qualcosa…).
Ci sono però anche altri rituali altrettanto interessanti legati alle celebrazioni di Ognissanti, e potrebbero persino stupirvi. Forse non tutti sanno, a proposito, che con l’avvicinarsi di questo appuntamento, nel XVIII secolo, le donne single praticavano riti per cercare di incontrare il loro partner romantico. Secondo History.com, le donne gettavano bucce di mela sopra una spalla sperando di vedere le iniziali del futuro marito nel motivo creato. Durante le feste, chi riusciva a prendere una mela con i denti sarebbe stato il primo a sposarsi. Si diceva persino che si potesse vedere il volto del futuro consorte apparire in uno specchio, rimanendo in una stanza buia con una candela: un racconto parecchio inquietante, quest’ultimo, molto simile alla leggenda della spietata Bloody Mary.
Travestirsi senza esagerare
Contrariamente a una credenza piuttosto diffusa (e questo principio vale soprattutto negli USA) Halloween non è necessariamente un’occasione per vestirsi in modo spaventoso. Per molti versi, al contrario, è un’evenienza più simile al nostro carnevale per quanto riguarda la varietà dei travestimenti previsti.
Nulla vieta di indossare un abito che ricordi mostri fittizi del calibro di Dracula o di Freddie Krueger alias Nightmare. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito sempre più spesso anche a trend decisamente più controversi, come la scelta da parte di alcuni ragazzi di imitare le fattezze di noti serial killer (si pensi ai look ispirati a Jeffrey Dahmer, spuntati come funghi dopo il successo della serie Netflix dedicata).
È importante ricordare (e questo vale soprattutto per i vip) come certi costumi siano di per sé di cattivo gusto, proprio perché legati a sconvolgenti vicende di cronaca nera. Via libera, per il resto, a tutto ciò che ha a che fare con il mondo dell’occulto (nonostante, va detto, sono in molti i cristiani più conservatori a non apprezzare le celebrazioni anche per questo motivo).