Sabato 19 Ottobre 2024

Per sempre al fianco di Kubrick Addio Leon Vitali, un amico sul set

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Leon Vitali, uno degli attori di Barry Lyndon che divenne tra i più stretti collaboratori di Stanley Kubrick, è morto a Los Angeles a 74 anni: a gettare luce sul ruolo avuto da Vitali nel lavoro del maestro scomparso nel ’99 era stato il documentario del 2017 dal titolo Filmworker.

Leon fece da braccio destro al regista in film come Shining (’80) e Eyes Wide Shut (’99) film per i quali selezionava il cast, e dei quali – dopo la morte del regista – curò i restauri. Era un rapporto strettissimo: a un certo punto Vitali installò una videocamera in modo che Kubrick potesse tenere d’occhio sul suo gatto morente. Da attore Leon, inglese, aveva debuttato in un film italiano, Super Bitch (’73), con la regia del collaboratore di Sergio Leone, Massimo Dallamano. Con Kubrick aveva cominciato a lavorare nel 1974 in Barry Lyndon, nella parte di Lord Bullingdon, il genero del personaggio interpretato da Ryan O’Neal che aveva dato il nome al film. Era rimasto ammaliato dalla personalità e dal modo di lavorare del regista al punto di decidere di abbandonare il mestiere di attore per fargli da assistente nei successivi due decenni. Cruciale fu il suo impegno in Shining: fu lui a scegliere il bambino di quattro anni Danny Lloyd per il ruolo di Danny Torrance (il figlio con poteri paranormali di Jack Nicholson e Shelley Duvall) e Louise and Lisa Burns come le inquietanti gemelle Grady.

Dopo quel classico dell’orrore, Kubrick e Vitali avevano lavorato assieme in Full Metal Jacket (’87) e in Eyes Wide Shut, l’ultimo film del regista, in cui Leon era tornato a recitare nella parte di Red Cloak, il leader della misteriosa setta in cui si infiltra Tom Cruise.