Mercoledì 27 Novembre 2024
Eva Desiderio
Magazine

A Parigi la sfilata di Séan McGirr per Alexander McQueen: in passerella le fate delle leggende irlandesi

L’irlandese classe 1988 prende il posto di Sarah Burton che ha guidato il brand per molti anni. Ma non è facile raggiungere la perfezione passata

La sfilata di Alexander McQueen

Parigi, 29 settembre 2024 – Non è facile prendere il posto di un mito della moda come Alexander McQueen e nemmeno sostituire nel cuore del fashion internazionale una stilista brava ed unica come Sarah Burton che ha guidato il brand in portafoglio al Gruppo Kering per tanti anni, prima al fianco del fondatore e poi alla morte di lui nel 2010 come direttrice creativa delle linee maschili e femminili. Adesso Séan McGirr, direttore creativo di McQuenn (marchio che ha perso il nome del fondatore come è già successo per Saint Laurent sempre di Kering), irlandese di Dublino classe 1988, ci prova con l’estate 2025 per donne che desiderano sognare anche con temi non facili e non solo positivi. 

La sfilata di Alexander McQueen
La sfilata di Alexander McQueen

Un defilè all’Ecole des Beaux Arts un po’ inquietante perché ispirato alla leggenda dei miti irlandesi e scozzesi delle Banshee, le donne delle fate Banshee che si proiettano in passerella in un moderno fantasy sho. Spiriti urlanti come dicono i racconti su queste fate, gli stessi che la mamma faceva al bambino Séan McGirr, colpendo la sua fantasia col pianto della solitudine. Ricordi che si trasformano in abiti di luce e di organze e chiffon strappati, sfilacciati, come distrutti anche se applicati ad abiti da sera, con pieghe che sembrano raggi di sole ma anche tanto nero e blu notte per redingote e giacche col panier.

La sfilata di Alexander McQueen
La sfilata di Alexander McQueen

Pizzi ragnatele, un’idea e un’illusione di disfacimento su tutta la collezione tranne che per tailleur affilati e completi dandy per lui, con la tradizione della sartorialità inglese un po’ sovvertita ma poi neanche troppo perché i tempi della moda di oggi, scossi dalla crisi delle vendite, impongono prodotti e abiti più prudenti e meno folli. Silhouette scultoree ma mai ai livelli della perfezione né di Alexander McQuenn e né di Sarah Burton che recentemente è passata alla guida di Givenchy con molta attesa del popolo della moda per il suo ritorno in pista. Sèan McGirr si impegna ma “Roma non si è fatta in un giorno” e nemmeno il nuovo McQuenn che per ora ha perso di intensità e di pathos. Ma col tempo lo stilista irlandese, che ha una lunga esperienza per aver lavorato da J.W.Anderson, da Uniqlo, da Burberry, e da Dries Van Noten, migliorerà e tornerà a far brillare di stupore il marchio.