Venerdì 8 Novembre 2024

E’ morto il regista Paolo Taviani, aveva 92 anni

Si è spento nella clinica villa Pia a Roma, dopo una breve malattia, circondato dai propri cari. Lunedì la cerimonia laica in Campidoglio

Addio al regista Paolo Taviani (Ansa)

Addio al regista Paolo Taviani (Ansa)

Roma, 29 febbraio 2024 –  E’ morto a Roma il regista Paolo Taviani. Aveva 92 anni. Si è spento nella clinica villa Pia, dopo una breve malattia, circondato dai propri cari: al capezzale la moglie Lina Nerli Taviani e i figli Ermanno e Valentina. Lunedì 4 marzo si terrà la cerimonia laica funebre alla Promototeca del Campidoglio dalle 10 alle 13. Il grande regista Paolo Taviani insieme al fratello Vittorio (morto nel 2018) ha firmato capolavori della storia del cinema italiano: da Padre Padrone a La Notte di San Lorenzo a Caos fino a Cesare deve morire.

I fratelli Paolo e Vittorio Taviani (Ansa)
I fratelli Paolo e Vittorio Taviani (Ansa)

Paolo Taviani era nato a San Miniato, in provincia di Pisa, il 8 novembre 1931. Con il fratello, di due anni più grande, ha diretto film trai più importanti della nostra cinematografia, raccontando la realtà, la storia, le contraddizioni del nostro Paese. Figli di un avvocato che sotto la dittatura fascista aveva incontrato le ostilità del regime per le sue idee politiche, in gioventù Paolo e Vittorio, assieme a un amico partigiano, Valentino Orsini, organizzarono degli spettacoli e delle proiezioni cinematografiche a Pisa e Livorno, dando presto vita al Cineclub di Pisa. I tre amici inseparabili nel 1954 iniziarono a realizzare una serie di documentari a sfondo sociale, largamente ispirati al Neorealismo e in particolar modo alla pellicola di Roberto Rossellini "Paisà", come "San Miniato, luglio '44" (1954) con la collaborazione di Cesare Zavattini, e "L'Italia non è un paese povero" (1960) di Joris Ivens.

Il debutto sul grande schermo risale al 1962, quando i Taviani hanno firmato il lungometraggio 'Un uomo da bruciare', con Gian Maria Volonté, ispirato alla vita di Salvatore Carnevale, bracciante, socialista di Sciara, in provincia di Palermo, attivo nel sindacato e nel movimento contadino, freddato da killer in Sicilia nel 1955.

E’ minvece del 2007 "La masseria delle allodole", tratto dall'omonimo bestseller della scrittrice Antonia Arslan, che racconta il genocidio del popolo armeno durante la prima guerra mondiale, mentre nel 2012 i due registi hanno diretto "Cesare deve morire", dramma carcerario ambientato a Rebibbia che nello stesso anno è stato insignito dell'Orso d'oro al Festival di Berlino ed è valso ai Taviani i due maggiori premi ai David di Donatello, quelli di miglior film e di migliore regista. 

I fratelli Taviani sul set di 'Cesare deve morire' (Ansa)
I fratelli Taviani sul set di 'Cesare deve morire' (Ansa)

Nel 2015 i fratelli sono tornati alla regia con "Maraviglioso Boccaccio", liberamente ispirato al Decamerone, cui ha fatto seguito nel 2017 "Una questione privata". Nel 2016 hanno ricevuto il David di Donatello Speciale per il 60° anniversario della cerimonia.