Mercoledì 15 Gennaio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Paolo Crepet stronca Belve di Francesca Fagnani: "La tv della disperazione"

La televisione come riflesso di una deriva culturale e sociale, il giudizio dello psichiatra Paolo Crepet sul programma Belve

Paolo Crepet

Paolo Crepet

"A Belve? Non mi hanno invitato e non ci andrei." Con queste parole, Paolo Crepet ha criticato duramente il programma condotto da Francesca Fagnani, definendolo uno show per “gente disperata”. Una posizione che richiama quanto detto da Selvaggia Lucarelli, che ha dichiarato che non parteciperebbe mai al programma.

Il format di Belve: un'intervista "animalesca"

Belve, ideato e condotto da Francesca Fagnani, è in onda dal 2018. Il programma si basa su interviste vis-à-vis con personaggi di spicco provenienti da mondi diversi: cronaca, politica, spettacolo. Il nome del format suggerisce uno stile tagliente, con domande dirette che mirano a mettere a nudo i lati più controversi degli ospiti.

Di recente, il programma è stato al centro di una polemica che ha coinvolto Teo Mammucari. Durante la registrazione della sua intervista, Mammucari ha abbandonato lo studio, infastidito dall’atteggiamento della conduttrice e da alcune domande considerate invadenti. Il caso ha scatenato un acceso dibattito sui social, con critiche rivolte sia a Mammucari sia alla trasmissione.

Mammucari contro Fagnani: un'intervista controversa

Mammucari ha rivelato poi che era stato lui a chiedere di partecipare al programma, ma aveva posto una condizione: non parlare della sua famiglia. Nonostante ciò, il comico e conduttore si è trovato in difficoltà, reagendo con irritazione alle domande della Fagnani.

Le reazioni di Mammucari hanno diviso l'opinione pubblica. Se da un lato è stato criticato per il suo temperamento, dall’altro è emersa una riflessione più ampia sul ruolo del format stesso, accusato di spingersi oltre i limiti del rispetto personale.

Paolo Crepet: "Una tv che insegna la spietatezza"

Paolo Crepet è intervenuto su Belve con un giudizio severo nei confronti del programma. Belve rappresenterebbe, secondo lui, l’espressione di una televisione trash e priva di empatia. “La Fagnani sarà anche brava e carina, ma è colpa di chi crea queste trasmissioni, costruite per cercare l’errore, il momento in cui sei scivolato sulla buccia di banana. È disperazione allo stato puro. E gli adolescenti vedono che noi siamo spietati”, ha detto in un’intervista al Corriere della sera.

Crepet ha sottolineato come questo approccio banalizzi le storie personali degli ospiti, riducendole a episodi sensazionalistici. Per spiegare il concetto, ha fatto un esempio emblematico: “Se avessi ospite Giorgia, parlerei solo del dolore per la morte del suo fidanzato. Quante volte sei morta quando l’hai saputo? Come ti sei rialzata? Chi ti ha raccolta col cucchiaino? Invece qui si riduce tutto al gossip, come ridurre la vita di Verdi al fatto che ha lasciato la moglie. Cosa toglie al sublime dell’Aida?”, ha commentato il noto psichiatra e sociologo ricordando la tragedia di Alex Baroni.

Le emozioni perdute: il messaggio di Crepet

Il tema della banalizzazione delle emozioni è al centro del nuovo libro di Paolo Crepet, “Mordere il cielo. Dove sono finite le nostre emozioni”. Nel volume, lo psichiatra analizza il cambiamento profondo delle relazioni e della società contemporanea, evidenziando una costante ricerca di punti di riferimento: “La gente ha bisogno di guide e, dove non le trova, le inventa. Ma poi le istruzioni per la vita sono così semplici e banali che ci si chiede: perché non le seguono? Non stiamo parlando di scoperte di Einstein.”