Martedì 2 Luglio 2024
Giovanni Bogani
Magazine

Paola e le altre, commissarie con la gonna

Da Lucia Mascino nei “Delitti del BarLume“ alla Cortellesi con l’ispettrice Petra. In arrivo anche Luisa Ranieri, la “signora Montalbano“

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Indagine, femminile singolare.

Indagine è una parola femminile. E ha bisogno di delicatezza, precisione, cura. Di intuizione; di sensibilità, di circospezione, di segretezza. Altri sostantivi femminili. E allora, non è un caso il mondo dei detective, delle crime stories, dei thriller si popoli sempre più, nei libri e sullo schermo, di personaggi femminili. Non importa avere i muscoli di Rambo, e neanche scalare i grattacieli a mani nude come Tom Cruise in Mission: impossibile. È tutta un’altra arte.

Certo, in principio sono stati uomini. Il primo, Auguste Dupin, investigatore nato a metà Ottocento dalla fantasia di Edgar Allan Poe: detective tutto cervello e deduzione: come sarà, dopo di lui, Sherlock Holmes, mostro di logica, l’immenso Maigret, lo sgualcito tenente Colombo, fino all’umanissimo commissario Montalbano.

Ma da un po’ di tempo hanno fatto irruzione sulla scena del delitto le donne. Detective, investigatrici, esploratrici del Male. E a ben pensarci, anche padre Brown, Maigret, Colombo hanno già qualcosa di femminile: l’affidarsi più all’intuizione che alla logica, e una lieve dolcezza, che affiora solo in controluce.

La prima è stata Miss Marple, nata dalla penna di Agatha Christie, che indaga fra uno sguardo a un roseto e una tazza di tè. Noi figli del baby boom siamo cresciuti, a metà anni ’70, con i capelli phonati delle Charlie’s Angels, pantaloni a zampa e prime protagoniste assolute di gialli. Poi ecco la Signora in giallo, l’immortale Angela Lansbury, vent’anni di indagini, quasi trecento episodi. Al cinema, è la grinta di Clarice Starling, col volto da bambina tostissima di Jodie Foster, che tiene testa ad Hannibal Lecter ne Il silenzio degli innocenti.

È una matricola anche Hilary Swank, che nel film Insomnia di Christopher Nolan, poliziotta locale in Alaska, tiene testa ad Al Pacino. Ed è una donna la splendida Frances McDormand di Fargo, che nell’inverno di neve del Minnesota, al settimo mese di gravidanza, sbaraglia assassini feroci, e tornata a casa ascolta benevola il marito nel lettone.

La più punk di tutte, la più bella, è Lisbeth Salander, protagonista di Millennium, i romanzi di Stieg Larsson diventati film con Noomi Rapace e con Rooney Mara. Lisbeth è minuta, è piena di tatuaggi, è sotto tutela psichiatrica, ha patito violenze e orrori da bambina. È piena di coraggio, è una hacker formidabile; è fiera, di intelligenza quasi sovrumana, e vulnerabilissima. Nella tv italiana, la bella e brava Lucia Mascino nei Delitti del BarLume, con il nome di commissaria Fusco indaga, affiancata (ma non troppo e non sempre) da Filippo Timi, mentre Lucrezia Lante della Rovere è la psicologa criminale e investigatrice Lisa Milani in Donna detective.

E adesso, arriva Petra. Una serie tv Sky original che debutterà a settembre – da ieri online il trailer – con protagonista Paola Cortellesi e Maria Sole Tognazzi alla regia. Nasce dai romanzi della catalana Alicia Giménez-Bartlett, un milione e mezzo di copie vendute, pubblicati in Italia da Sellerio. Petra Delicado opera a Barcellona; nella serie italiana, l’azione si sposta in una Genova oscura e noir. Con la Cortellesi, nella serie, il viceispettore Antonio Monte, interpretato da Andrea Pennacchi, il formidabile “Poiana“ dell’ultima stagione di Propaganda Live. È un bel personaggio Petra, due matrimoni falliti alle spalle, senza fissa dimora sentimentale, ironica e diretta. "Vorrei essere come lei, fuori da ogni schema", dice la Cortellesi. "È una femminista che non ha alcun bisogno di dichiararlo". Con quel nome, Petra Delicato, che mette insieme la pietra e la delicatezza, come è – forse – nell’anima di ogni donna. Infine, ma certo non ultima per importanza, la moglie di Zingaretti-Montalbano, Luisa Ranieri, nei panni della commissaria Lolita Lobosco.