Nelle foreste dell'India meridionale si aggira un fantasma inafferrabile: la pantera nera nota come Saya, impercettibile a occhi comuni, che appare e scompare come una visione solo ai più pazienti e determinati. È l'unico felino di questo rarissimo tipo a vivere fra gli alberi del Parco nazionale di Nagarhole, a ridosso del fiume Kabini: un'area che è una sorta di 'Libro della giungla' fatto realtà perché ospita anche tigri del Bengala, elefanti, orsi labiati, leopardi… Saya, un leopardo melanico ossia con il manto scuro, è identico a Bagheera. Nei giorni scorsi alcune splendide foto dell'esemplare sono diventate virali, dando così visibilità al lavoro del fotografo indiano Shaaz Jung, autore degli scatti. Trentun anni, erede di una dinastia dal sangue blu, Jung ha studiato economia in Europa per poi tornare in patria e dedicarsi alle sue vere passioni: la natura e la fotografia. Insieme ai genitori è titolare di alcuni eco-accampamenti di lusso per safari, in India e in Africa, ma ha dedicato gran parte degli ultimi anni immerso nella foresta a dare la caccia con l'obiettivo ai suoi abitanti. I leopardi in particolare sono il suo primo amore, e la la pantera nera, comparsa nella zona per la prima volta nel 2015, è diventata la sua ossessione. Intervistato dall'edizione locale di Business Insider, Jung ha raccontato che studia Saya ormai da cinque anni, e che negli ultimi due-tre ha trascorso dodici ore al giorno appostato nella giungla, dall'alba al tramonto, per riuscire a strappargli uno scatto. La pantera è talmente elusiva che una settimana con due avvistamenti era da considerare fortunata. Grazie alle conoscenze acquisite e al materiale raccolto, Jung ha contribuito alla lavorazione di un documentario per il National Geographic, ma soprattutto ha realizzato un portfolio incredibile di ritratti della pantera nera.