Venerdì 27 Dicembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

La mappa dei paesi più pericolosi del mondo

Solo pochissimi paesi possono essere considerati del tutto sicuri, mentre i rischi per la propria sicurezza sono massimi in posti come Afghanistan, Siria e Libia

La mappa mondiale dei luoghi più rischiosi - Foto: International SOS / travelriskmap.com

Una nuova mappa interattiva consente di vedere a colpo d'occhio le mete dove è possibile organizzare un viaggio in sicurezza, e quelle invece che richiedono precauzioni particolari – o che sarebbe più prudente evitare. La società di consulenza e assistenza International SOS ha analizzato la situazione interna di tutti i paesi del mondo stabilendone il livello di sicurezza in base ad alcuni fattori chiave: violenza politica (dalla presenza del terrorismo ai disordini interni), tensioni sociali (violenze su base etnica o religiosa) e criminalità, oltre, quando necessario, ad altre variabili come ad esempio la qualità delle infrastrutture e dei servizi di emergenza e la "predisposizione" alle catastrofi naturali.

I paesi più sicuri e i più pericolosi

Sono pochissimi i paesi a cui viene attribuito il livello di rischio minimo, definito "insignificante": Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svizzera e Slovenia. Il resto dell'Unione Europea è tinto di giallo, ossia "rischio basso", e così fra gli altri anche Regno Unito, Stati Uniti, Cina, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Cile, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Senegal e Ghana. Il grado dei potenziali pericoli va via via aumentando, con Russia, Brasile e Sudafrica in arancione (rischio medio). Fino ad arrivare ai quattordici paesi in rosso scuro considerati a rischio estremo, perché caratterizzati da scenari di guerra e gravi instabilità: fra di essi Iraq, Siria, Afghanistan e Libia, e ancora parte dell'Ucraina, dell'Egitto e del Pakistan.

I rischi legati al Covid-19

Oltre all'aspetto della sicurezza, i filtri permettono anche di visualizzare la mappa planetaria del rischio sanitario. In questo caso la valutazione (elaborata a novembre) tiene conto dell'evoluzione della pandemia, oltre che di parametri come la qualità e la disponibilità dei servizi medici e l'impatto del cambiamento climatico. Quasi tutta l'Europa, Italia compresa, rientra nel livello di rischio basso, e così il Nord America, l'Australia, il Giappone e il Sudafrica, ma bisogna considerare che la stima di International SOS è stata effettuata a novembre. Un'altra mappa (aggiornata al 15 dicembre) riporta poi lo stato dei viaggi, ossia il livello delle restrizioni agli ingressi nei paesi. L'Italia è classificata ad accessibilità media, come buona parte dell'Europa. Limitazioni più stringenti sono in vigore invece in Cina, in Giappone, nel Sud-est asiatico, in Australia e in alcuni paesi del Sud America e dell'Africa. La mappa è consultabile qui.