Giovedì 21 Novembre 2024
MARIAGIUSEPPINA BO
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Pace e libertà, la visione di Pistoletto: "La mia Bandiera contro le guerre"

Reggio Emilia, il maestro dell’Arte Povera porta a Casa Cervi l’installazione fatta coi vessilli di 166 Stati del mondo

Pace e libertà, la visione di Pistoletto: "La mia Bandiera contro le guerre"

Michelangelo Pistoletto, 91 anni, a Cittadellarte a Biella. In alto, la Bandiera del Mondo 1+1=3 in Campidoglio a Roma

"Vorrei porre fine al ‘film’ dei conflitti, mettere la parola pace come titolo a quello che faremo d’ora in poi nel nostro percorso di vita, smascherando il mostro della guerra. È ciò che attraverso la Cittadellarte e tutte le mie azioni voglio raggiungere". Così il grande maestro di arte contemporanea, Arte Povera, Michelangelo Pistoletto, 91 anni compiuti il 25 giugno scorso, presenta i fondamenti del suo pensiero e del suo operare e che, l’8 luglio scorso, ha vinto il prestigioso premio Francesco De Sanctis Europa (sezione arte), a Bruxelles nella residenza privata dell’ambasciatrice d’Italia, Federica Favi, in Belgio. L’idea di Pistoletto si manifesta nella Bandiera del Mondo 1+1=3 costruita con Angelo Savarese, che sarà installata il 31 agosto nello spazio verde della Casa dei sette fratelli Cervi a Gattatico di Reggio Emilia. Nel luogo simbolo nazionale di libertà e democrazia, la Bandiera del Mondo chiude la XVI edizione della Scuola di Paesaggio Emilio Sereni: “Paesaggi migranti”, dal 27 al 31 agosto, promossa dall’ Istituto Alcide Cervi.

Maestro, qual è il messaggio che porta il progetto installazione della Bandiera del Mondo?

"Il sovvertimento di un continuo ricorso alla guerra per avviare il progetto di pace, come pace preventiva, al quale occorre lavorare. La guerra è sempre stata pensata come primo atto, prima azione nel confronto tra diverse entità. La parola pace viene sempre alla fine".

Qual è il significato di collocare questa Bandiera in un luogo come Casa Cervi?

"Viviamo di conflitti ideologici, col sacrificio continuo della vita umana. Il mondo è tratto in questo inganno continuo del conflitto per una possibile soluzione, che non avviene mai. L’idea è che vi possa essere un superamento dell’occupazione oltre i confini, cioè un mondo in cui ogni Paese abbia la sua autonomia, la propria capacità di reggersi, di essere sia autonomo che in sintonia con gli altri Paesi, in un’ interazione che va sviluppata. La Bandiera del Mondo è fatta di 166 bandiere di Stati, dipinte dall’artista Angelo Savarese, col quale ho intrapreso questa iniziativa. Rappresenta l’unione di elementi differenti, nel rapporto tra le diverse bandiere, accostate ogni volta liberamente attraverso una performance. Non c’è conflitto di confini, perché il mondo è un’unica bandiera, la bandiera della pace preventiva . Questo è il messaggio che arriverà a casa Cervi".

Unione di pace, libertà, democrazia.

"Sì, per rinnovare questo pensiero di unione e di armonia, un equilibrio sempre rinnovato".

Che rapporto c’è fra immigrazione, migrazioni e l’installazione della Bandiera del Mondo?

"Se una persona viene da un altro Paese e trova la propria bandiera tra le Bandiere del Mondo, vede che eravamo in attesa della sua presenza".

La Bandiera del Mondo 1+1=3 rappresenta il Terzo Paradiso?

"Il fulcro del pensiero è la formula trinamica dei due cerchi esterni, che rappresentano l’incontro degli opposti nel cerchio centrale e in questo vogliamo che si producano equilibrio e armonia: è la formula del Terzo Paradiso, il terzo stadio, una nuova prospettiva, che permette a due elementi di connettersi superando pacificamente ogni conflitto. È la via dell’armonia, dell’incontro, dello scambio. L’idea di fondo è il rispetto reciproco, perché le due parti si accordino, convivano, trovino bellezza insieme. L’arte è la bellezza dell’incontro anche nelle situazioni più diverse e opposte".

Per esempio?

"Ho fatto un’operazione – si chiama Love Difference, Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea – di intesa e scambio con tutti i paesi del Mediterraneo, creata prima della Primavera araba. Il conflitto, ora, si ripresenta tra Russia e l’Ucraina, tra Israele e la Palestina, è significativo riuscire ad avere una luce che sfonda le ombre e trovarla in una bandiera comune, composta da tutte le diversità, opposizioni e diverse culture, che devono comprendersi a vicenda".

Amare le differenze?

"Sì, amarle, invece di esasperarle, capire quanto è bella la differenza. In essa si trova il nuovo, la bellezza e l’armonia, opposte alla guerra".

Anche a Casa Cervi?

"Le persone che si sono commosse e hanno pianto di fronte alla storia dei sette fratelli Cervi, non possono accettare che si continui arma contro arma. Voglio creare l’incontro aperto verso la cooperazione, la capacità di rispetto reciproco. Abbiamo vissuto e stiamo vivendo le stesse contrapposizioni. Invece di un conflitto infinito, ci deve essere una pace senza fine. Il mestiere del politico che cerca la pace è ancora tutto da costruire, la Bandiera del mondo può essere di aiuto".

Quali sono i suoi progetti del prossimo futuro?

"A ottobre ci sarà una grande mostra dell’Arte Povera a La Bourse di Parigi, cui parteciperò, che s’inaugura con tutti i documenti storici di questo movimento. Personalmente continuo il lavoro con le attività di Cittadellarte, che coinvolgono le scuole, la formazione, l’attività economico sociale e politica attraverso l’arte per tutta la sua estensione".