Mercoledì 17 Luglio 2024

'Oppenheimer', la polemica pre-Oscar: le vittime del Trinity Test omesse dalla storia

Nel biopic di Christopher Nolan sembra che l'esperimento avvenga in una zona disabitata, in realtà migliaia di persone sono rimaste coinvolte e non hanno mai avuto risarcimenti

'Oppenheimer'

'Oppenheimer'

Cillian Murphy, ovvero Robert J. Oppenheimer, indossa degli appositi occhiali oscurati, fissa un punto fuori dalla finestra dell'abitacolo a una decina di chilometri di distanza. D'improvviso la musica si ferma, c'è un silenzio assordante e appare una luce abbagliante, poi un fungo atomico di quasi 12 chilometri si alza in aria. Attorno, a parte gli scienziati, solo il deserto del New Mexico. La scena del Trinity Test in 'Oppenheimer' di Christopher Nolan è potentissima, un pezzo di cinematografia di tale portata da essersi guadagnato 13 nomination agli Oscar 2024. Sarebbe un nuovo record se domenica 10 marzo, giorno della cerimonia dei 96esimi Academy Awards, dovesse portare a casa tutte le statuette – 'Ben Hur' (1959), 'Titanic' (1997), 'Il Signore degli Anelli: il ritorno del Re' (2003) sono ferme a 11. Eppure, manca qualcosa.

Le vittime del New Mexico

Nelle tre ore di Biopic non si fa cenno al fatto che in realtà quel 16 luglio 1945, alle 5.30 del mattino, c'erano migliaia di persone spalmate in un raggio di un'ottantina di chilometri attorno al sito scelto per l'esperimento, totalmente ignare di cosa stesse succedendo, che furono svegliate all'improvviso dalle finestre delle loro case mandate in frantumi. Questi civili, per lo più di origine ispanica e nativi americani secondo inchieste e ricerche svolte in seguito, abitavano lontano ma comunque attorno al sito di Los Álamos dove è stato portato avanti il Progetto Manhattan, hanno subìto le conseguenze delle radiazioni oggi purtroppo ben note e si sono sentiti ignorati. Oggi i sopravvissuti sperano che dal palco del Dolby Theater si alzi una voce solidale.

Mai un risarcimento

I dati raccolti negli anni successivi al Trinity test sono sconcertanti. Lo scoppio di quella bomba numero zero proiettò particelle radioattive fino a 15 chilometri d'altezza, materiale che venne restituito indietro dalle piogge torrenziali che seguirono il 16 luglio 1945 – anche nel film di Nolan è rappresentato il meteo burrascoso che accompagnò l'esperimento e che normalmente avrebbe costituito un elemento per impedire l'esperimento, non fosse che gli Stati Uniti avevano ingaggiato una corsa contro il tempo e contro la Russia per l'armamento nucleare. Gli effetti subìti dagli abitanti del circondario sono quelli che purtroppo conosciamo: terreni e acque contaminate, forme di cancro, una morte dopo l'altra. La rabbia scaturisce dal fatto che a nessuna di queste vittime è stato mai corrisposto almeno un risarcimento, come avvenuto invece per i cittadini del Nevada, dello Utah e dell'Arizona rimasti coinvolti nei successivi test atomici grazie a una legge ad hoc.

Gli Oscar come piattaforma di visibilità

Gli attivisti dell'associazione "Tularosa Basin Downwinders Consortium" si battono ogni giorno per questa causa, e sono gli stessi che hanno sollevato la polemica nei confronti del film di Christopher Nolan. È vero che 'Oppenheimer' ha il merito di interrogare milioni di coscienze su quanto accaduto con e a causa del Trinity Test, ma non sta sfruttanto al massimo la visibilità e la posizione privilegiata per dare voce alle istanza dei chi è rimasto vittima "collaterale" dell'esperimento. La speranza è che il messaggio arrivi alle orecchie del regista britannico e del suo cast in tempo per la cerimonia del 10 marzo. Murphy stesso ma anche Robert Downey Jr ed Emily Blunt sono candidati nelle rispettive categorie di Miglior attore protagonista, Miglior attore non protagonista e Miglior attrice non protagonista e potrebbero, in un eventuale discorso di ringraziamento, sollevare l'argomento e rimediare al torto.