Giovedì 21 Novembre 2024
ELETTRA BERNACCHINI
Oscar

Chi era J. Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica che ha affascinato Christopher Nolan. La sua storia

"Che vi piaccia o no, è la persona più importante che sia mai vissuta", ha affermato il regista vincitore dell'Oscar 2024. Newyorkese, famiglia ebrea, genio della fisica: la vita del padre dell'atomica

Roma, 11 marazo 2024 – Christopher Nolan lo ha reso chiaro più volte: "Con 'Oppenheimer' ho voluto portare il pubblico nella mente e nella vita di una persona che è stato al centro del più grande cambiamento della storia. J. Robert Oppenheimer ha creato il mondo in cui viviamo, nel bene e nel male". Il film che ha trionfato agli Oscar 2024 – sette statuette vinte su 13 candidature, tra cui miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista (Cillian Murphy) e miglior attore non protagonista (Robert Downey Jr.) - è basato sulla biografia vincitrice del Pulitzer nel 2006 di Kai Bird e Martin J. Sherwin, intitolata 'American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer' (in italiano 'Oppenheimer') e che racconta tutta la storia del fisico teorico senza il quale il Progetto Manhattan non sarebbe stato possibile.

Infanzia e college

Chi era J. Robert Oppenheimer. Nato nel 1904 in una ricca famiglia ebrea laica di New York, si diplomò all'Ethical Culture School di Manhattan nel 1921 per poi intraprendere gli studi accademici ad Harvard. Erano gli anni della Germania nazista e, nonostante il rapporto conflittuale con la sua ebraicità, il fisico seguì con apprensione le notizie riguardanti le persecuzioni. "Avevo dei parenti in Germania – disse durante l'udienze del 1954 davanti alla Commissione per l’energia atomica (AEC) degli Stati Uniti rappresentata nel film – e in seguito ho aiutato a liberarli".

Gli studi in Europa

In Europa sbarcò per proseguire le sue ricerche accademiche dopo la laurea con lode ad Harvard, nel 1925. Prima in Inghilterra, al Cavendish Laboratory dell'Università di Cambridge, sotto la guida del vincitore del Premio Nobel nel 1906 J. J. Thomson, dove la sua tenuta mentale e psicologica fu messa a dura prova – difficile dire se l'episodio della mela "avvelenata" da sostanze chimiche e lasciata sulla scrivania del tutor Patrick Blackett (interpretato da James D'Arcy) sia accaduto davvero oppure no, ma l'immagine rende bene l'idea della situazione. Poi im Germania, all' Università di Göttingen, dove si specializzò in fisica quantistica e lavorò insieme a fisici elementari del calibro di Max Born e Niels Bohr (Kenneth Branagh) e conobbe Werner Heisenberg (interpretato da Matthias Schweighöfer), lo stessò che lavorò allo sviluppo dell'atomica per conto della Germania.

Verso il Trinity test

Nel 1929, tornato negli Usa, Oppenheimer accettò una cattedra di assistente presso l'Università di Berkeley, in un accordo speciale che lo vide insegnare anche al California Institute of Technology. Nel corso dei successivi 14 anni, fondò in California una delle più grandi scuole di fisica teorica del Paese ottenendo un fedele seguito di studenti e ricercatori e lavorando al fianco di un suo grande amico, Ernest O. Lawrence (interpretato da Josh Hartnett), fisico sperimentale e coluì che portò Oppenheimer nel Progetto Manhattan. Era l'inizio del 1942 quando il generale Leslie Groves (interpretato da Matt Damon) nominò il professore Oppenheimer direttore scientifico del programma sviluppo della bomba nucleare. Nel 1943 parte la costruzione del laboratorio-città di Los Alamos in New Mexico, uno dei luoghi segreti insieme ai laboratori di Chicago e Oak Ridge dove si sarebbero svolte analisi, test e sperimentazioni. Il 16 luglio 1945, nel vicino deserto di Jornada del Muerto, ebbe luogo il primo test atomico mondo. Il Trinity test diede la definitiva conferma del funzionamento dell'arma nucleare, e causò danni irreversebili alla popolazione che viveva nell'area circostante. Il 6 e 9 agosto dello stesso anno gli Stati Uniti fecero esplodere due bombe sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, ponendo fine alla Seconda Guerra Mondiale. Le stime oscillano tra i 110mila e i 210mila morti, per lo più civili.

Il Dopoguerra

Oppenheimer incontrò il presidente Usa Harry Truman (Gary Oldamn nel film di Nolan) nell'ottobre del 1945, dopo Hiroshima e Nagasaki. In quell'occasione, sembra che il fisico affermò: "Signor presidente, sento di avere le mani sporche di sangue". Altrove, fu acclamato come un eroe nazionale e venne insignito di una medaglia al merito. Poi il controllo dell'atomica passò alla neonata Atomic Energy Commission (Aec) e Oppenheimer divenne presidente del comitato consultivo. In queste sedi, quando ormai divampava la Guerra Fredda con l'Unione Sovietica, si oppose allo sviluppo della bomba all'idrogeno concepita sempre a Los Alamos Edward Teller (Benny Safdie), molto più potente dell'atomica.

Il comunismo

Nel 1953, nel culmine dell'isteria anticomunista statunitense, a J. Robert Oppenheimer venne ritirato il nulla osta di sicurezza e l'anno successivo cominciò l'udienza durante la quale ebbero un peso consistente i presunti legami del fisico con il Partito Comunista americano. Lui, di fatto, non si iscrisse mai ufficialmente, ma ebbe attorno a sé molte persone militanti a partire da Jean Tatlock, la studentessa (Florence Pugh) della Stanford Medical School con cui ebbe una tumultuosa relazione – ci sono teorie secondo cui la morte di lei nel 1944 a soli 29 anni, catalogata come suicidio, ebbe in realtà a che fare con la loro relazione l'attività politica. Poi ancora il fratello Frank Oppenheimer (Dylan Arnold), l'amico Haakon Chevalier (Jefferson Hall) e la futura moglie Katharine "Kitty" Puening (Emily Blunt), tutti stati memebri del Partito Comunista. Se durante la progettazione della bomba il Governo scelse di ignorare il tema, alla fine dell'udienza farsa il nulla osta non venne rinnovato.

Kitty Puening

Oppenheimer rimase direttore dell'Institute for Advanced Study fino al 1966, quando ricevette dall'AEC l'onorificenza del Premio Enrico Fermi – la scena finale del film – dal presidente Jonhson. Nel 1967 morì di cancro alla gola. Al suo fianco, fino all'ultimo, rimase la biologa Kitty Puening, con cui si sposarono nel 1940. Ebbero due figli, Peter e Katherine, quest'ultima nata a Los Alamos, ma la vita coniugale fu tutt'altro che tranquilla. Donnaiolo o meno, è noto che Oppenheimer ebbe diverse relazioni fuori dal matrimonio come con Tatlock o con la psicologa Ruth Sherman Tolman (Louise Lombard), moglie del suo caro amico, il chimico Richard Tolman (Tom Jenkins). Puening difese Oppenheimer durante tutte le fasi dell'udienza per nulla osta di sicurezza e lo supportò sempre, rinunciando di fatto alla sua personale carriera scientifica e combattendo contro l'alcolismo.