Lunedì 25 Novembre 2024
MONICA GUERCI
Oscar

Oscar: cinque momenti epici nella storia degli Academy Awards

Dallo schiaffo di Will Smith alla standing ovation per Charlie Chaplin, passando per Roberto Benigni: ecco le edizioni che più ci hanno lasciato senza parole

Roma, 9 marzo 2024 – Tra gaffe, discorsi emozionanti e colpi di scena, la storia della cerimonia degli Oscar è segnata da momenti memorabili. Nell’attesa di conoscere i vincitori della notte degli Oscar 2024, ricordiamo alcune edizioni indimenticabili. Su tutte vince quella del 2022 con lo schiaffo in diretta mondiale che Will Smith ha assestato a Chris Rock. Non è da meno l’edizione del 2017 quando Warren Beatty e Faye Dunaway hanno sbagliato a proclamare il Miglior film. Ma quella che ci ha fatto più battere il cuore è stata l’edizione del 1999 quando Roberto Benigni, saltando sulle poltrone per ritirare la statuetta d’oro, ci ha fatto sorridere e commuovere. Ecco cinque dei momenti straordinari che hanno segnato la storia degli Academy Awards.

Lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock sul palco degli Oscar 2022 (Afp)
Lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock sul palco degli Oscar 2022 (Afp)

Lo schiaffo di Will Smith

Oscar 2022. Il presentatore, il comico Chris Rock fa una battuta decisamente infelice sul taglio rasato di Jada Pinkett Smith (che soffre di alopecia). Battuta che ha mandato su tutte le furie Will Smith che si è sentito in dovere di difendere la moglie. Si è alzato dalla sua poltrona ed è andato ad assestare in diretta mondiale un sonoro schiaffone al conduttore. Smith ha vinto in quella stessa edizione l’Oscar come Miglior attore protagonista nel film “King Richard. Una famiglia vincente”, ma il fatto nella concitazione della serata è passato in secondo piano. Sul palco l’attore si è scusato: “L’amore fa fare cose folli” ha detto, ma per quel gesto Will Smith è stato bandito dall’Academy per 10 anni.

La busta sbagliata

Nel 2017, ‘La La Land’ è stato erroneamente proclamato miglior film al posto di ‘Moonlight’. Un clamoroso errore che ha fatto il giro del mondo e su internet è passato alla storia come EnvelopeGate. Sul palco a fare l’annuncio sbagliato sono Warren Beatty e Faye Dunaway che hanno erroneamente proclamato ‘La La Land’ vincitore dell’Oscar per il Miglior Film. I produttori del musical erano già sul palco a festeggiare prima che qualcuno si rendesse conto dell’errore: sulla busta c’era il nome di Emma Stone, protagonista di ‘La La Land’ e vincitrice dell’Oscar alla Miglior attrice. Alla fine la busta giusta arriva sul palco e sotto gli occhi sbigottiti di tutti i presenti viene corretto l’annuncio: “The Oscar goes to Moonlight”.

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La gioia esplosiva di Roberto Benigni

Nel 1999, la consegna dell’Oscar al Miglior film straniero per ‘La vita è bella’ è stata celebrato con l’entusiasmo esplosivo e contagioso di Roberto Benigni. L’attore e regista toscano è saltato su tutte le poltrone per raggiungere il palco dove un’emozionata Sophia Loren aveva letteralmente urlato il suo nome. Un momento iconico nella storia del cinema italiano e in quella degli Oscar che ha fatto sorridere e commuovere tutto il pubblico, quello in sala come i milioni di spettatori dietro i teleschermi.

David Niven e il nudista

Oscar 1974. Mentre David Niven si preparava a chiamare Elizabeth Taylor un uomo nudo è arrivato correndo alle sue spalle. Il fotografo e attivista per i diritti dei gay Robert Opel ha fatto irruzione sul palco senza vestiti, facendo il segno della pace. Niven rimase imperturbabile in perfetto stile inglese e scherzò con il pubblico: “Bene, signore e signori, primo o poi doveva accadere”. Mentre Liz Taylor, arrivata davanti al microfono non riuscì a trattenere le risate.

La più lunga standing ovation

Infine un altro salto indietro nel tempo. Era il 1972 quando Charlie Chaplin riceveva il premio alla carriera. Un evento. All’attore, leggenda del cinema muto, nel 1952 quando si trovava in Europa per presentare ‘Luci della ribalta’, fu imposto di non rientrare in America per via della sua presunta vicinanza al partito comunista. La consegna dell’Oscar coincideva con il suo ritorno in America dopo 20 anni. Un evento che il pubblico del Dorothy Chandler Pavilion di Los Angeles accolse con una standing ovation di 12 minuti, la più lunga della storia degli Oscar. L’attore e regista, allora 82enne, per la grande emozione faticò a trovare le parole per i ringraziamenti.