Siamo in piena frenesia da settimana degli Oscar. Al Dolby Theater di Los Angeles, alle 19 di domenica 10 marzo (corrispondenti in Italia all'1 di notte), avrà inizio la cerimonia di premiazione dei 96esimi Academy Awards. Il 2023, anno di riferimento per le pellicole candidate, è stato speciale in tutti i senso per l'industria cinematografica: prima il fenomeno Barbienheimer, poi lo storico sciopero di sceneggiatori e attori che ha tenuto in stallo produzione, distribuzione e promozione dei film. La stessa Academy of Motion Picture Arts and Sciences, la giuria degli Oscar, ci ha messo del suo per rendere ancora più imprevedibile l'edizione 2024, imponendo nuove regole in tema di rappresentazione della diversità sia dal lato degli aventi diritto al voto sia dal lato delle opere cinematografiche. Tutto questo, alla fine, culminerà nell'annuncio del vincitore della categoria massima, quella di Miglior film. Ecco la magica decina di finalisti: 'American Fiction', 'Anatomia di una caduta', 'Barbie', 'The Holdovers', 'Killers of the Flower Moon', 'Maestro', 'Oppenheimer', 'Past Lives', 'Povere creature!' e 'La zona d’interesse'. Bookmakers e impressioni generali danno la statuetta già in tasca e Christopher Nolan e alla sua compagnia di "Oppenhomies", come ormai si definiscono affettuosamente l'un altro i membri del cast. Ma un osservatore attento avrà già sicuramente capito che i film da tenere veramente d'occhio sono altri.
Il testimone di 'Parasite'
Era il 2020, il nefasto anno della pandemia, quando 'Parasite' del regista e sceneggiatore sudcoreano Bong Joon-ho entrava nella storia del cinema vincendo agli Oscar nella categoria Miglior film e battendo i contendenti in lingua inglese – del calibro di '1917' di Sam Mendes, 'C'era una volta a... Hollywood' di Quentin Tarantino, 'The Irishman' di Martin Scorsese, 'Jojo Rabbit' di Taika Waititi, 'Joker' di Todd Phillips, 'Le Mans '66 - La grande sfida' di James Mangold, 'Piccole donne' di Greta Gerwig e 'Storia di un matrimonio' di Noah Baumbach. Non era mai accaduto prima. Quest'anno le possibilità che l'ambita statuetta finisca in mano non-americana è raddoppiata: 'Anatomia di una caduta' di Justine Triet e 'La zona d'interesse' di Jonathan Glazer, produzioni rispettivamente francese e britannica, sfidano Hollywood nella sua stessa casa e hanno pure qualche concreta possibilità di batterlo. Se uno dei due ci riuscisse, diventerebbe il secondo film della storia non in lingua inglese a vincere gli Oscar.
La favorita, Justine Triet
Per quanto riguarda 'Anatomia di una caduta', a far sperare in una clamorosa vittoria sono prima di tutto i numerosi premi già raccolti finora. Tutto è cominciato con la Palma d'Oro a Cannes 2023 dove la pellicola è stata presentata per la prima volta, poi i quattro premi Cesar 2024 tra cui miglior film francese, i due Golden Globes per la sceneggiatura scritta sempre da Justine Triet con Arthur Harari e come miglior film straniero. A funzionare e appassionare pubblico e critica è la storia – una scrittrice portata a processo perché sospettata di aver ucciso il marito e il loro unico figlio, cieco, come unico testimone – e la protagonista, interpretata da una magnetica Sandra Hüller, che forse non a caso è anche nel film di Jonathan Glazer. L'attrice tedesca per il ruolo di Sandra è anche candidata come Miglior attrice, e soprattutto Triet, oltre ad aver ricevuto la candidatura all'Oscar per la sceneggiatura, risulta essere l'unica regista donna con una nomination nella categoria in mezzo a soli uomini (Nolan, Lanthimos, Scorsese e Glazer). Insomma, date premesse e aspettative, la sensazione secondo cui almeno una delle due statuette big, regia o miglior film, andranno al film francese è molto forte.
Il capolavoro, 'La zona di interesse'
Jonathan Glazer, d'altro canto, con 'La zona d'interesse' ha spiattellato in faccia agli spettatori la quotidiana e terrificante "banalità del male", per citare Hannah Arendt, che ha accompagnato il dramma dell'Olocausto. Solo in Italia già quasi 300mila persone sono andate a vederlo al cinema, e la sensazione di pugno nello stomaco all'uscita dalla sala è stato quasi unanime. L'Academy non ha potuto chiudere gli occhi di fronte a questo capolavoro: cinque nomination in totale ovvero, oltre a Miglior film, Miglior regia, Miglior sceneggiatura non originale, Miglior suono e Miglior film internazionale. In quest'ultima categoria, dove compete per il Regno Unito, 'La zona d'interesse' è diretto avversario dell'italiano 'Io Capitano' di Matteo Garrone (Italia), 'La sala professioni' di Ilker Çatak (Germania), 'Perfect Days' di Wim Wenders (Giappone) e 'La società della neve' di Juan Antonio Bayona (Spagna). Una sfida eccezionale, per il livello di ognuna di queste pellicole, che il film di Glazer potrebbe aggiudicarsi in alternativa a Miglior film. Alla fine sarà una questione di alchimie politiche, pesi e i contrappesi che caratterizzano da sempre i verdetti sui vincitori degli Academy Awards. Nessun dubbio che la nottata del 10 marzo sarà ricca di emozioni.