Roma, 8 marzo 2024 – La 96esima cerimonia di premiazione degli Oscar è alle porte. Il Dolby Theater di Los Angeles è tirato a lucido, Jimmy Kimmel – per la quarta volta presentatore dell'evento numero uno nel mondo dell'intrattenimento – sta ripassando le ultime battute e le decine di star attese in platea, candidati oppure ospiti, stanno decidendo gli ultimi dettagli degli outfit da sfoggiare. Per noi appassionati, che ci prepariamo ad assistere allo spettacolo nella notte tra il 10 e l'11 marzo, è il momento di fare qualche calcolo e realizzare che questa edizione degli Academy Awards ha un'incredibile quantita di potenziali record da superare. Dalle nomination di 'Oppenheimer' e Martin Scorsese alle quote di genere e internazionali, quest'anno potrebbero accadere tante prime volte in molte categorie.
'Oppenheimer' cerca il jackpot
L'elefante nella stanza sono senza dubbio le 13 nomination guadagnate da Christopher Nolan e il suo biopic, 'Oppenheimer' – seguito da 'Povere Creature!' di Yorgos Lanthimos con 11 candidature e 'Killers of the Flower Moon' di Martin Scorsese con otto. Anche 'La forma dell'acqua' di Guillermo del Toro, agli Oscar 2018, aveva avuto altrettante candidature, ma alla fine aveva portato a casa solo quattro statuette. Se Cillian Murphy, Robert Downey Jr e compagnia dovessero fare il jackpot, scalzerebbero dal podio dei film con più vittorie all'Oscar una triade finora rimasta imbattuta: 'Ben Hur', 'Titanic' e 'Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re' che condividono 11 statuette d'oro.
La sfida dei film internazionali
Guardando alla decina di finalisti candidati a Miglior film, salta inevitabilmente all'occhio la possibilità che il premio più ambito degli Oscar quest'anno potrebbe non finire in mano a una produzione statunitense. 'Anatomia di una caduta' di Justine Triet, in francese, 'La zona di interesse' di Jonathan Glazer, in tedesco, e 'Past Lives' di Celine Song, in inglese e koreano, sono tre candidati che avrebbero tutte le carte in tavola per soffiare il titolo a 'Oppenheimer'. Se così fosse, sarebbe lseconda volta in assoluto che una pellicola non in lingua inglese si aggiudica il primo posto nella categoria: un'impresa portata a termine per la prima volta in assoluto da 'Parasite' di Bong Joon-ho agli Oscar 2020.
Sarà l'anno di Lily Gladstone?
Agli Oscar 2024 la partita più avvincente si gioca nella categoria della Miglior attrice protagonista. C'è Lily Gladstone, la Mollie Kyle di 'Killers of the Flower Moon', che potrebbe diventare la prima persona (oltre che donna) nativa americana della storia a portare a casa la statuetta, dopo essere stata la prima a vincere il Golden Globes. Già con la nomination Gladstone ha rotto quello che finora era stato un tabù, una vittoria sarebbe il riconoscimento definitivo da parte dell'Academy e del settore cinematografico tutto nei confronti degli indigeni americani. L'attrice è tra l'altro in ottima compagnia: Scott George, discendente e membro del popolo dei nativi Osage, è candidato nella categoria Miglior canzone per il brano 'Wahzhazhe (A Song For My People)' composto appositamente per il film di Scorsese. Ultimo ma non ultimo dato, sempre Lily Gladstone è anche la prima attrice apertamente di identità non-binaria (che non si riconosce nel cosiddetto binarismo di genere maschile o femminile, ndr) ad aver ricevuto una nomination agli Oscar. Se vincesse, quindi, sarebbe una doppia prima volta.
Hüller oppure Stone
E sempre nella cinquina finalista per Miglior attrice agli Oscar dobbiamo guardare per altri possibili record. C'è Sandra Hüller di 'Anatomia di una caduta' – che recita anche in 'La zona di interesse' – che se strappasse la statuetta a Lily Gladstone diventerebbe la prima interprete di origine tedesca a vincere nella categoria in più di 60 anni. C'è anche Emma Stone – che di Oscar ne ha già vinto uno nel 2017 per 'La La Land' – che con 'Povere Creature!', di cui è anche produttrice, potrebbe diventare la seconda nella storia a portare a casa sia Miglior attrice sia Miglior film per la stessa pellicola, come fu per Frances McDormand nel 2021 grazie a 'Nomadland'.
Domingo e Cooper
Sul versante maschile, invece, c'è Colman Domingo, che impersona l'attivista Bayard Rustin in 'Rustin' di George C e potrebbe diventare il primo interprete afro-latino a trionfare nella rispettiva categoria. Significherebbe battere gente come il favorito Cillian Murphy o Bradley Cooper ('Maestro'), che si è diretto da solo nel biopic su Leonard Bernstein e che, se vincesse la statuetta, entrerebbe a far parte di un club esclusivo: solo Laurence Olivier e il nostro Roberto Benigni ne fanno parte, che hanno vinto nella categoria Miglior attore rispettivamente nel 1949 ('Hamlet') e nel 1999 ('La vita è bella') per pellicole di cui erano loro stessi registi.
Scorsese e Williams, primati da vecchia guardia
Intanto, senza troppo clamore, il maestro del cinema Martin Scorsese, a 81 anni, potrebbe entrare nella storia come il più anziano vincitore della statuetta per la Miglior regia. È già il regista vivente più nominato di sempre, dieci volte – inclusa l'ultima per 'Killers of the Flower Moon' – è stato tra i finalisti: 'Toro scatenato', 'L'ultima tentazione di Cristo', 'Quei bravi ragazzi', 'Gangs of New York', 'The Aviator', 'The Departed' (vinto), 'Hugo Cabret', 'The Wolf of Wall Street', 'The Irishman'. Nel caso, spodesterebbe Clint Eastwood che aveva 74 anni quando vinse l'Oscar alla regia per 'Million Dollar Baby'. D'altro canto c'è il maestro John Williams che ha avuto la nominaton, alla veneranda età di 92 anni, per la colonna sonora di 'Indiana Jones e il quadrante del destino'. Se il compositore vincesse diventerebbe addirittura la persona più anziana ad aver mai vinto un Academy Award: al momento nel libro dei record c'è il nome di James Ivory, che ne aveva 89 quando vinse per la Migliore sceneggiatura non originale di 'Chiamami col tuo nome'.
Billie Eilish verso il record
La carrellata di possibili record agli Oscar 2024 finisce con uno sguardo alle nuove generazioni di musicisti. Billie Eilish e il fratello Finneas O'Connell sono i favoriti destinati a portare a casa la statuetta per la Migliore canzone originale grazie a 'What Was I Made For', parte della colonna sonora di 'Barbie' – nella cinquina finalista c'è anche l'ormai mitica 'I'm Just Ken', ma in questo caso l'autore è proprio Ken-Ryan Gosling. Billie, 22 anni, e Finneas, 26, hanno la possiblità di diventare i più giovani artisti ad avere in mano due Oscar, avendolo già vinto nel 2022 per 'No Time To Die', parte del tema dell'omonimo film su James Bond. Insomma, emozioni per tutti i gusti e tutte le età. Pronti: i 96esimi Academy Awards stanno per cominciare.