Los Angeles, 4 marzo 2018 - Conto alla rovescia per la notte degli Oscar 2018: stasera al Dolby Theatre di Los Angeles va in scena l’evento del cinema più atteso dell’anno. La cerimonia, però, non è solo statuette e film: emozioni, lacrime, gaffe, interminabili dediche, sorprese e stravaganti 'mise' fanno parte della storia degli Oscar. Tra i momenti memorabili, impossibile non ricordare il grande rifiuto di Marlon Brando nel 1973: l’attore vince il premio come miglior attore protagonista per “Il Padrino” ma non si presenta alla cerimonia per protestare contro il modo in cui venivano trattati gli indiani nativi d'America da parte degli Stati Uniti e di Hollywood. Al suo posto invia alla premiazione una nativa americana di nome “Sacheen Littlefeather”, che legge il suo discorso di protesta. Ma anche in tempi più recenti, non sono mancati epici fuoriprogramma. Clamorosa la gaffe dell’anno scorso: a causa di una busta sbagliata, consegnata a Warren Beatty, l’Oscar per il miglior film 2017 viene assegnato a 'La La Land', ma in realtà il vincitore è 'Moonlight'.
Nel 2016 Leonardo DiCaprio vince la statuetta come migliore attore protagonista di 'The Revenant': il suo discorso di ringraziamento, incentrato sul cambiamento climatico, è diventato il più ricercato su Internet, tanto che su YouTube vanta oltre undici milioni di visualizzazioni. Nel 2015 c’è stata la battutaccia di Sean Pean: nel momento della premiazione del regista messicano Alejandro Gonzalez Inàrritu (vincitore per il miglior film con “Birdman”), il divo hollywoodiano esclama: "Chi ha dato la green card a questo figlio di…?". Scherzosa, nonostante un’inevitabile punta d’imbarazzo, la risposta del regista: “Ci saranno regole più severe sull’immigrazione anche qui”.
Nel 2014 cerimonia di gala si trasforma in una 'pizzata' in famiglia. La conduttrice Ellen De Generes, verso la fine della serata, andata un po’ per le lunghe, si rivolge alla platea così: “Starete morendo di fame!”. E subito spunta un ragazzo delle consegne con un considerevole numero si scatole piene di pizza e in sala arrivano tovaglioli e piatti di carta. La conduttrice è anche protagonista del selfie stellare più retwittato della storia: la foto scattata da Bradley Cooper con il telefono di Ellen, dove si vede la conduttrice insieme a tanti premi Oscar, è stata condivisa da oltre 3 milioni e 400mila persone. Nel 2013 una giovane ed emozionata Jennifer Lawrence inciampa mentre sale le scale per ritirare la statuetta vinta come migliore interpretazione femminile nel film “Il lato positivo”: l’attrice perde l’equilibrio, anche a causa dell’abito imponente con un lungo strascico, e ruzzola sulla scalinata. Per lei una caduta da Oscar che prova a bissare anche l’anno successivo. Nel 2014, candidata per 'American Hustle – l’apparenza inganna' cade sul red carpet, stavolta con un sofisticato abito rosso fuoco. Nel 2013 si verifica anche un altro episodio imbarazzante. Il conduttore è Seth MacFarlane, il creatore de 'I Griffin' che nel mezzo della serata improvvisa - la gag era organizzata - un numero musicale in cui fa l’elenco di tutte le attrici che hanno mostrato il seno in uno dei loro film. Il motivetto 'Vi abbiamo visto le tette' – video cult su YouTube - provoca sconcerto e disappunto tra le star presenti in sala.
La Notte degli Oscar 2012 viene ricordata per la scenetta realizzata da Sacha Baron Cohen (prima bandito e poi riammesso agli Oscar). L’attore si presenta vestito come il personaggio dell’ultimo film, l’ammiraglio generale Shabazz Aladeen. Il 'dittatore' sfila sul red carpet, accompagnato da due soldatesse, portando con se un’urna cineraria che spaccia per quella del defunto dittatore nordcoreano Kim Jong-II e, forse per sbaglio o forse volutamente, sparge le ceneri per terra versandone una parte anche sulla testa di Ryan Seacrest, il presentatore del canale statunitense “E!” che lo stava intervistando. Quell’anno si registra anche un'altra gaffe. Joan Collins – la perfida Alexis di 'Dynasty' -, giurata dell’Academy, tre giorni prima della cerimonia si lascia sfuggire il vincitore del miglior film. "Sono una giurata, non posso dare informazioni" per poi aggiungere: “Credo che sia 'The Artist'”. E, infatti, il film muto in bianco e nero porta a casa il premio.
Tornando indietro di qualche anno, infine, c’è la 'pacata' esultanza di Roberto Benigni. Nel 1999 l’attore italiano fa la doppietta con 'La vita è bella', aggiudicandosi l’Oscar per il miglior film straniero e quello per miglior attore. Sophia Loren sul palco apre la busta e urla: "Robbberto!", senza rispettare l’etichetta dell’Academy. E lui si alza e saltella da una poltroncina all’altra del teatro finendo per saltare anche sul palco dove pronuncia un discorso in un inglese strampalato che rimarrà negli annali. E ora l’Italia del cinema si augura che Guadagnino possa saltellare da una poltrona all’altra grazie al suo 'Chiamami col tuo nome'.