Giovedì 21 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
Magazine

Letargo degli orsi: cosa succede con il cambiamento climatico? La risposta dello zoologo

Filippo Zibordi: cosa sappiamo sui possibili effetti delle temperature più alte. “Ma le regole da seguire nel bosco sono sempre le stesse”

Trento, 7 febbraio 2024 - M90 è stato abbattuto. Aveva seguito due escursionisti, il 28 gennaio, a pochi chilometri da dove ad aprile Andrea Papi, 26 anni, era stato ucciso da JJ4. Ma gli orsi in questo periodo non dovrebbero essere in letargo? Lo abbiamo chiesto a Filippo Zibordi, zoologo e scrittore. L’orso e l’uomo possono convivere?, si chiede nel suo ultimo libro.

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“In verità - premette l’esperto - per l’orso si parla di un semiletargo, un abbassamento delle funzioni metaboliche ma non così spinto, che invece avviene nella marmotta”. Questo significa che non tutti gli orsi vanno in letargo, tutti gli anni”.

Il Trentino ha abbattuto l'orso M90
Il Trentino ha abbattuto l'orso M90

Il cambiamento climatico influenza il letargo degli orsi?

Questo potremo saperlo davvero solo tra vent’anni. Perché servono tempo e studi per capire se c’è un rapporto di causa effetto. M90 era stato visto anche a dicembre. Sappiamo che i cambiamenti climatici esistono, sappiamo che hanno influenza su alcune popolazioni che stiamo studiando, animali o vegetali. Ma non esiste ancora uno studio che metta in relazione le due cose per quanto riguarda gli orsi delle Alpi. Poi è molto probabile che con le temperature più alte e la possibilità di trovare cibo in giro, gli orsi diventino più attivi sul territorio. Ma trovare un orso in giro in questo periodo non è strano, succedeva anche 20 trent’anni fa”.

Il letargo vero da ibernazione quali specie riguarda?

“Alcuni animali, ad esempio quelli a sangue freddo, vanno in una sorta di quiescenza, di blocco totale delle funzioni metaboliche, penso a rane o serpenti, si nascondono in qualche zona e rimangono lì. Si parla di letargo vero e proprio per alcuni mammiferi, che hanno un abbassamento delle funzioni metaboliche estremo, come la marmotta, il pipistrello o il ghiro. In quei casi c’è una riduzione della temperatura che da 40 gradi scende a cinque-sei. L’orso andrebbe a 31 gradi, ma il meccanismo è molto meno spinto rispetto a quello di marmotta e ghiro, quindi ha una reversibilità maggiore”.

Quindi oggi si possono trovare orso in giro per i boschi?

“Sì, e il comportamento da osservare dev’essere sempre lo stesso”.

Cosa le hanno insegnato gli orsi ?

“L’adattabilità. Ho lavorato per qualche anno in Turchia e lì ho visto una cinquantina di orsi che gravitavano attorno una discarica a cielo aperto. Mi ha stupito vedere un animale che qui Italia rappresenta il selvaggio vivere anche in questi contesti”.