Roma, 2 marzo 2024 – L’orca attacca e uccide uno squalo bianco in due minuti in Sud Africa e gli mangia il fegato. “Documentato per la prima volta”, ricorda Primo Micarelli, professore a contratto dell’Università di Siena e direttore del Centro Studi Squali – Istituto scientifico di Massa Marittima (Grosseto). Il docente, assieme alla Coordinatrice scientifica Francesca Romana Reinero e al suo team, ha effettuato le riprese e le osservazioni da bordo della motobarca White Shark Africa, durante una spedizione, in un gruppo internazionale di ricerca.
L’impresa è avvenuta nelle acque di Mosselbay, vicino alla costa ed è stata documentata nel luglio 2023. Nel frattempo, la notizia ha fatto il giro del mondo. I risultati delle osservazioni sono stati pubblicati oggi sull’African Journal of Marine Science. Abbiamo rivolto 3 domande all’esperto.
1. Il video è di grande impatto. Cosa dice alla scienza?
“Era noto che le orche siano in grado di cooperare per attaccare grandi prede come leoni marini, foche e persino altre balene, usando vere e proprie strategie di caccia che uniscono forza a intelligenza. Ma è la prima volta che viene documentato da ricercatori un attacco nei confronti di un grande squalo bianco da parte di uno di questi mammiferi singolarmente. Quindi le orche in questo caso hanno dimostrato di avere un comportamento diverso dal solito. Finora questo era stato ipotizzato, è la prima volta che viene filmato, fotografato e documentato”. Non solo: “L’orca si nutre del fegato e anche questo è un dettaglio fondamentale. In passato, c’era stato chi aveva messo in dubbio che gli squali uccisi fossero stati predati dalle orche, si parlava piuttosto di bracconieri. Con questo articolo dimostriamo definitivamente che invece non è così”.
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2. Quali conseguenze sono prevedibili?
"Il Sudafrica è uno degli otto hot spot mondiali per la conservazione dello squalo bianco. L’azione delle orche può quindi compromettere la sopravvivenza della specie in quel territorio. Le altre aree sono Mediterraneo, Sud Africa (costa orientale e occidentale), Usa, Guadalupe in Messico, Nuova Zelanda, Giappone e Cile”.
3. Come è stata possibile la scoperta?
“Eravamo arrivati per fare le nostre osservazioni abituali. All’arrivo delle due orche, ho chiesto allo skipper di togliere subito l’ancora per andare a vedere che cosa stesse accadendo. Diciamo che il mio fiuto da ricercatore mi ha aiutato. Sapevo di due orche, animali di sei metri, che dal 2017 uccidono gli squali bianchi in quell’area. Sono facilmente riconoscibili perché hanno la pinna dorsale collassata”. Resta un mistero. Perché lo stesso giorno delle riprese, è stato trovato un altro esemplare femmina di squalo bianco morto.