Roma, 22 ottobre 2024 – Il ritorno dell’ora solare – previsto per la notte tra il 26 e il 27 ottobre – può avere conseguenze anche sulla salute e benessere. Qualcuno, soprattutto tra i mattinieri, potrebbe sperimentare un ‘mini jet-lag’: secondo il professor Ferini Strambi, “fino al 10 % degli italiani potrebbe risentire” del cambiamo, sviluppando irritabilità e malumore per un paio di giorni.
Luigi Ferini Strambi, professore ordinario di neurologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del Centro di medicina del sonno dell'ospedale San Raffaele, spiega che ad avvantaggiasi di questo cambio d’ora saranno i ‘gufi’, cioè le persone amanti delle ore piccole, mentre ne faranno le spese le ‘allodole’, abituate a svegliarsi presto.
Sarà “come se si dovesse cambiare un po' il fuso orario, anche se si tratta soltanto di un'ora”, osserva l'esperto. Questo potrebbe portare a un lieve scombussolamento generale: una condizione che “rende più irritabili e può portare una maggiore instabilità d'umore”. “L'impatto più negativo del ritorno all’ora solare sarà per i 'super mattinieri', potremmo dire un 5-10% della popolazione generale”, spiega Ferini Strambi.
Si tratta tuttavia di un lieve malessere che “rientrerà nel giro di poco”, commenta il professore, aggiungendo che “è certamente più problematico per il fisico il cambiamento 'primaverile'”, per il passaggio all'ora legale, "che non lo 'switch' autunnale”. Nel caso del cambio che avverrà a marzo, infatti, “ci troviamo in una condizione di privazione del sonno, dormendo un po’ meno”. Questo “può comportare dei problemi, soprattutto a livello cardiocircolatorio, come hanno dimostrato alcuni lavori scientifici al riguardo”.
Il professore di neurologia sostiene anche che “mantenere l'ora legale tutto l'anno sarebbe una cosa positiva”: non solo per l'aspetto negativo legato al cambiamento dell'ora, agli spostamenti periodici delle lancette, "ma perché porterebbe vantaggi per l'organismo”. Secondo Ferini Strambi, mantenere sempre l’ora legale “vorrebbe dire sfruttare di più le ore di luce durante l'inverno, quindi fare magari più sport, partecipare di più alle attività sociali”. Sono della stessa opinione anche altri medici e società scientifiche, come la Sima (Società italiana di medicina ambientale). E alcuni Paesi hanno già fatto questa scelta.