Roma, 9 novembre 2023 – Addio per sempre a Omegle, la chat anonima che permetteva di entrare in contatto con estranei in tutto il mondo chattando o facendo videochiamate. Dopo quattordici anni in rete, ieri sera sul sito è comparsa l’immagine di una lapide, accompagnata da un messaggio del fondatore, Leif K. Brooks, che ha voluto ripercorrore le motivazioni che lo hanno spinto a realizzare il progetto di Omegle. “Cari estranei, sin da quando ho scoperto Internet da bambino è stato un posto magico per me. Crescendo in una piccola cittadina, isolato dal mondo nella sua interezza, è stata una rivelazione scoprire quante persone interessanti e idee il mondo possa offrire”.
Ultimamente però Omegle è stato spesso al centro di scandali, per via delle numerose molestie in cui era semplice incappare. Non solo persone che inquadravano i propri genitali – quasi sempre incuranti dell’età della persona al di là dello schermo – ma anche pesanti reati a sfondo sessuale. La Bbc ha numerato almeno cinquanta casi giuridici contro pedofili nei quali la piattaforma veniva citata come strumento di adescamento o per mantenere contatti con la vittima. Una doccia fredda per Brooks, il quale ha affermato che non si possa dare “un giudizio onesto su Omegle senza riconoscere che alcune persone ne hanno abusato, anche commettendo crimini indicibilmente atroci”.
Per diversi anni gli sviluppatori di Omegle hanno cercato di testare nuove metodologie per impedire agli utenti di comportarsi in modo inopportuno, senza troppo successo. E gli alti costi di realizzazione e mantenimento che ne sono conseguiti sono stati una delle cause della chiusura del sito.
Il mondo social si è immediatamente mobilitato in occasione della scomparsa di una sua componente “storica”, con molti che su X hanno voluto ricordare soprattutto i momenti più divertenti passati online o ironizzare sulla triste deriva presa dalla chat, ben lontana dai progetti iniziali di Brooks.