Roma, 20 gennaio 2025 – E se Margaret Thatcher non fosse mai esistita? Se fosse stata consegnata alla storia come primo ministro mentre in realtà era un’invenzione teatrale? "Ha gli occhi di Caligola e la bocca di Marilyin Monroe", disse di lei Mitterand. Infatti come un’attrice consumata affascinò lui e altri potenti del mondo, da Ronald Reagan a Mikhail Gorbaciov. Oggi sappiamo perché. Dietro il suo stile c’è la firma di Laurence Olivier, il mostro del palcoscenico e del cinema di stampo shakespeariano, simbolo universale di eleganza e fascino. Consapevole che anche un politico deve conquistarsi la sua audience, la Lady di Ferro, alla guida del Regno Unito dal 1979 al 1990, andò a prendere lezioni private da lui. Sei in tutto, evidentemente efficaci. Quasi la trama di My Fair Lady, dove un pomposo professore si assume il compito di trasformare una ragazza della classe operaia in qualcuno che può passare per un membro colto dell’alta società.
D’altra parte anche Margaret Hilda Roberts, nata il 13 ottobre 1925 in una famiglia di solidi principi religiosi e fede metodista, era figlia di una sarta e di un droghiere, benché ricercatrice chimica e avvocato. L’attore che prese un Oscar per Amleto e lasciò una traccia nel cuore di tutte le donne interpretando il bisbetico e Heathcliffe in Cime tempestose accettò la sfida. E trasformò la futura inquilina di Downing Street in un macchina di seduzione ammaestrandola sul taglio di capelli, l’abbigliamento, la camminata, le movenze della testa, il modo di arpionare lo sguardo degli interlocutori per conquistarne attenzione e sostegno. Qualcosa si sospettava (c’era feeling fra i due, lui simpatizzava per i conservatori, lei lo ammirava già prima della fama) ma a confermare la cosa con dovizia di dettagli è il nuovo dramma radiofonico della BBC ‘When Maggy met Larry’, che sarà trasmesso il prossimo 15 febbraio in occasione del cinquantesimo anniversario della nomina della Thatcher a leader del partito conservatore.
Qui bisogna immaginare lo stato d’animo di una nervosissima Margaret in premenopausa quando un giorno del 1972 si presenta alla prima lezione. Olivier chiede alla segretaria di metterle un libro sulla testa e annuncia che per cominciare si può migliorare il portamento, quindi avanti camminare: passi lunghi e utilizzo smodato degli occhi per sedurre chiunque sul percorso. In seguito si entrerà nei dettagli: l’acconciatura va gonfiata, i vestiti decisamente cambiati come pure la voce, affidata alla coach Kate Fleming. Nel frattempo i due se la raccontano, la signora si lamenta perché la maggior parte degli attori la detesta sotto il profilo politico mentre a lei Olivier fa impazzire, anche per l’impeccabile taglio di capelli e la lucentezza delle scarpe.
Furono vere e proprie lezioni di recitazione politica quegli incontri organizzati da Ronald Miller, lo speechwriter del futuro primo ministro, e da Gordon Reece, uno dei suoi consiglieri. Tim Walker, il critico teatrale e drammaturgo che ha scritto il documentario, non ha dubbi: "Da un certo punto di vista si può dire che Margaret Thatcher fu un’invenzione teatrale firmata da Laurence Olivier". La prima donna primo ministro indossò la divisa che le era stata suggerita senza fiatare e senza lasciare nulla al caso. Power suits cobalto, due fili di perle, una borsetta nera rigida sono diventati i simboli del suo governo. Portava un completo blu (il colore del suo partito) quando il 4 maggio 1979 si insediò al famoso numero 10.
Poi la abbiamo vista con gonne severe, spalline esagerate, completi intimidenti firmati da Aquascutum. Autoritaria, determinata. Senza però rinunciare a un tocco femminile, come i fiocchi colorati. Detestava il rosso, che indossò solo quando era necessario lanciare un messaggio, per esempio le proprie dimissioni tallonata dal partito laburista di
Tony Blair. Nel loro piccolo hanno fatto la storia le borse, sulle quali scherzava: "Mi piace pensare che la mia borsetta sia la cosa più sicura di tutto il 10 di Downing Street". Quelle che si attaccava al braccio erano strumenti politici al punto che l’Oxford English Dictionary fu costretto a inserire il verbo "handbagging" per esprimere l’attacco verbale e spietato a persone o idee. La sua preferita, firmata Asprey, è stata venduta all’asta per 35mila sterline.