Sabato 11 Gennaio 2025
ANNA MANGIAROTTI
Magazine

Oliviero Toscani: il fotografo che smascherava ipocrisie e assurdità del consumismo, senza perdere il buonumore NON PUBBLICARE

Milanese, classe 1942, ha sempre lasciato parlare le immagini, spesso scioccanti. Le campagne pubblicitarie iconiche, la capacità di celebrare in scatti la bellezza (“Monica Bellucci la più bella in assoluto”) e 82 anni anni vissuti a viso aperto, tra “magnifici fallimenti” e successi mondiali

Il fotografo Oliviero Toscani davanti all'autoritratto donato alla Galleria degli Uffizi

Il fotografo Oliviero Toscani davanti all'autoritratto donato alla Galleria degli Uffizi

Milano – Da un milanese, classe 1942, che pubblica la sua prima foto (il volto sofferente di Rachele Mussolini durante la tumulazione del Duce a Predappio) sul serio Corsera a 14 anni, e oltretutto se ne va a studiare alla Kunstgewerbeschule di Zurigo (1961-65), che aspettarsi? Non che si congedi con la biografia «Ne ho fatto di tutti i colori». Invece, Oliviero Toscani ha dato proprio questo titolo al suo testamento spirituale, sottotitolo «Vita e fortuna di un situazionista». Evidentemente sobillato e imbarcato dall'amica Elisabetta Sgarbi su La nave di Teseo. La malattia incurabile che l'ha colpito, amiloidosi, in un anno gli ha fatto perdere 40 chili. Poco da dire, in proposito.

E nel rendergli omaggio, ci piace ricordare che non aveva voluto dire e farci scrivere nulla il 5 ottobre 2003, nel riferire di un suo video sull'anoressia. Tanti allora, all'Ottagono della Galleria, in un incontro aperto al pubblico, a discutere di chi fosse la colpa. Della moda? Chi temeva un attacco violento di Toscani alla sua influenza malefica sull'immaginario delle adolescenti si sbagliava di grosso. Da parte sua, il fotografo, come sempre, preferiva lasciar parlare le immagini. Con immagini scioccanti su temi scottanti: dal razzismo all'Aids, dalla mafia alla guerra, dalle religioni all'inquinamento e ai portatori di handicap, aveva già scosso le coscienze e analizzato le ipocrisie e le assurdità del consumismo contemporaneo.

Oliviero Toscani ricoverato, gli scatti celebri
Persone visitano la mostra a Milano 'Oliviero Toscani. Professione fotografo' esposta a Palazzo Reale nel 2023

Per l'insieme del suo lavoro, per l'impegno, pare che abbia chiesto di essere ricordato. D'accordo. Ma non dimentichiamo anche che diceva di non avere memoria. O meglio, di voler rimuovere le spiacevolezze e conservare solo i ricordi belli. «Com'era bella, anzi per me la più bella in assoluto, Monica Bellucci giovanissima, quando le ho fatto le prime foto», sì, ci confessò. Ma più che far sospettare chissà che cosa, ci lasciò intuire l'invidia dei maschi per chi come lui ha potuto mettere sotto il proprio obiettivo le uniche leggendarie top model. E Dagospia riferisca pure di quando consacrò Ingrid Bergman, conosciuta anziana e malata a New York, come «la più bella in assoluto, tra le venti che vale la pena di conoscere».

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Il fotografo Oliviero Toscani davanti all'autoritratto donato alla Galleria degli Uffizi

Oliviero, nel festeggiare gli ottant'anni continuando a lavorare, ha cercato di continuare a fissare, di uomini e donne di etnie diverse, la bellezza: in una sorta di atlante a cavallo del secolo passato e di quello appena iniziato. Il buonumore lo ha sempre accompagnato, anche nei momenti più difficili di una vita movimentata: «Più di i 50 anni di magnifici fallimenti » , la sintesi della sua carriera in un volume del 2015, seguito a «Moriremo eleganti» del 2012. Del resto, aveva titolato «Colors» (1990) il primo giornale globale al mondo. E fatto baciare nel 1991 un prete e una suora: l'amore è o non è universale? E concepito e diretto il centro internazionale per le arti e la ricerca della comunicazione moderna Fabrica alle porte di Treviso, ideando appunto campagne pubblicitarie molto note. Iniziata nel 1982 e terminata nel 2000, la promozione del marchio Benetton.

MOSTRE
Luciano Benetton (S) e il fotografo Oliviero Toscani posano davanti a un' immagine pubblicitaria dello stesso Toscani durante la presentazione alla stampa della mostra " Oliviero Toscani al muro - L' arte visiva della comunicazione pubblicitaria United Colors of Benetton "

Nell'industriale Luciano aveva trovato uno che lo seguiva nella sua idea che i budget di comunicazione delle aziende avessero il potere di aiutare le vendite di un prodotto parlando all’intelligenza dei consumatori, piuttosto che al loro portafoglio. Ed ecco il sostegno a Nelson Mandela nelle prime elezioni libere sudafricane. E la sensibilizzazione sul flagello dell’Aids con tutto quello che si portava dietro di paura e intolleranza. E la campagna che mostra il volto reale dei condannati a morte in alcune carceri americane. E i cataloghi realizzati con i ragazzi di Corleone, con i bambini down di un asilo austriaco. E con gli israeliani e i palestinesi a Gerusalemme e a Gaza, che fanno riflettere ancora adesso.