Domenica 5 Gennaio 2025
REDAZIONE MAGAZINE

Da ‘fuffa guru’ a ‘dissing’: ecco come cambia la lingua italiana secondo Treccani

Il ‘Libro dell’Anno 2024’ ha lo scopo di “osservare la durata di vita di queste parole, consapevoli che spesso non sono destinate a durare”. Ma attenzione all’AI-taliano

Ecco quali sono i neologismi del Libro dell'Anno 2024 della Treccani (Getty Images)

Ecco quali sono i neologismi del Libro dell'Anno 2024 della Treccani (Getty Images)

Roma, 3 gennaio 2025 – Una lingua, si sa, è cosa viva e in costante evoluzione, e l’italiano non è un’eccezione. E a dimostrarlo è il ‘Libro dell’Anno Treccani 2024’, che ha raccolto le parole entrate nell’uso comune in base all’evoluzione dei costumi, delle mode e alle sensibilità emerse negli ultimi tempi. Tra i neologismi del 2024 ritroviamo ‘amichettismo’, ‘arciterrorista’, ‘pezzotto’, ‘agrobiodiversità’, ‘razzismo immobiliare’, ‘trappola al miele’, ‘trenopolitana’, ‘fuffa guru’, ‘campo largo’, ‘spacca-Italia’, ‘autonomia differenziata’ e ‘vannacciano’, in riferimento al ben noto generale Roberto Vannacci.

Non solo: a entrare nell’uso comune sono state anche alcune espressioni pseudo-latine, come ‘ius scholae’ e ‘baratellum’. Moltissimi anche gli anglicismi o le parole da essi derivate: ‘alcolock’, ‘pandoro-gate, ‘dissing’, ‘swift economy’, ‘top jobs’, ‘pommelier’, ‘crush’, ‘brat’, ‘starmerismo’, ‘Maga’ o ‘boppone’. “La diffusione dell'inglese nel linguaggio comune – osserva la Treccani – è sempre molto forte, per l'influenza dei social media e, più in generale, di Internet, della musica e dell'innovazione tecnologica. Ma in qualche caso l'espressione inglese viene sostituita con la corrispondente e più comprensibile frase italiana, come è successo con coordinatore di intimità che traduce l'inglese intimacy coordinator”.

Ma attenzione: non tutti questi termini entreranno nel vocabolario. “Il nostro è un compito di osservatorio della durata di vita di queste parole – spiega la Treccani – e nel Libro dell'Anno Treccani 2024 ci siamo limitati a registrare le forme più diffuse nei mezzi di informazione, consapevoli che spesso poche di queste parole sono destinate a durare e ad entrare stabilmente nell'uso dei parlanti e nei dizionari della lingua italiana”. “Ma tra le tante neoformazioni linguistiche italiane di quest'anno che potrebbero affermarsi – continua – si segnalano IA-taliano, che indica la varietà di italiano scritto prodotto da vari tipi di IA generativa, e 5.0, che designa il ciclo produttivo, basato sullo sviluppo delle tecnologie dell'ICT, sulla robotica e sull'intelligenza artificiale”.