Superata l'emergenza, anche per i ristoranti stellati la fase 2 sarà una sfida nuova. Ad esempio il Noma di Copenaghen, uno dei più celebrati avamposti di cucina creativa al mondo, ha deciso di ripartire trasformandosi in un wine bar informale e aperto a tutti. Per ora quindi finiscono nel congelatore gli iconici menu stagionali a base di ingredienti procacciati in proprio: la proposta gastronomica prevede solo hamburger.
L'annuncio della svolta è stato comunicato sul blog del Noma e sul profilo Instagram dello chef René Redzepi. Con l'allentamento delle norme anti contagio in Danimarca, la riapertura è fissata al 21 maggio. I clienti potranno accomodarsi nel giardino del ristorante vista lago, sorseggiare un calice di vino e, se sopraggiunge il languorino, scegliere fra il cheesburger o il burger vegetariano a base di quinoa e tempeh, descritti come "succosi e pieni di umami, con un tocco di magia fornito dal nostro laboratorio di fermentazione".
Non è richiesta la prenotazione, ci si presenta alla porta e se c'è posto si entra – il che è a modo suo una cosa straordinaria, contando che per cenare al Noma di solito occorre muoversi con settimane di anticipo. Nel suo post Redzepi scrive: "Sentiamo che nella prima fase di riapertura vogliamo essere aperti a tutti. Abbiamo bisogno di guarire. Siete tutti invitati". Ma la conversione a wine e burger bar non è ovviamente definitiva. Dopo essere rimasto chiuso così a lungo, il ristorante necessita di tempo per riattivarsi e riorganizzarsi: serviranno settimane perché la cucina torni operativa ai livelli precedenti al lockdown. Nel frattempo, panini e vino sono modo piacevole per ingannare l'attesa. Leggi anche: - Distanziamento sociale, al ristorante si siedono i manichini al posto dei clienti - In Svezia apre il ristorante per una sola persona, a prova di Coronavirus - Coronavirus, lo chef Alain Ducasse: "Mangiare al ristorante più sicuro che a casa"