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Nino Migliori. L’immaginazione è un Carnevale
Fuori stagione, ma quanto mai propizio in questi tempi oscurati da guerre, riesplode il Carnevale: Nino Migliori. La festa che rovescia il mondo per gioco, il film su un’opera d’arte fuori dall’ordinario: il Carnevale di Viareggio. Ritratto, a febbraio, 150ª edizione, nella magica lente fotografica di Nino Migliori. Seguito passo passo da Elisabetta Sgarbi, regista girovaga sempre su rotte insolite. Nella felice sezione Freestyle (titoli di formato e stile liberi), sarà proiettato in anteprima venerdì alla Festa del Cinema di Roma: "Grazie – dice lei – per avermi scelta". Già nel 2022 avevano selezionato e fatto prender quota, tra Parigi e il successo sancito dai premi, al suo precedente documentario sul maestro: Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza. Come l’ha convinto a uscire dal suo mitico atelier bolognese? Perché un ultranovantenne, pur dotato di "scatto felino e entusiasmo bambino", si è buttato nel caos carnascialesco?
Forse, Migliori dovrebbe confessare che persino chi, come lui, non crede nell’aldilà, semmai nella fotografia, va a ricredersi a Viareggio: qui gli spiriti soprannaturali fraternizzano allegramente con i viventi, tanto più se durante il Carnevale si vedono in giro belle ragazze come miss Italia. Ma "Nino – dice Elisabetta Sgarbi – ha accanto a sé, da molti anni, una splendida ragazza che ama moltissimo, Marina Truant. Insieme fanno una romantica passeggiata, e lui si ferma a fotografare i bambini che giocano sulla spiaggia. Viareggio è un Carnevale di mare".
Comunque, più che l’insieme della festa, a Migliori piacciono le singole maschere. Nel farcele vedere, ci svela lui stesso dettagli e significato: "Se fai una bella maschera allegra, sorridente, magari copri uno stato d’animo che non è sorridente, allegro, e la maschera lo trasforma. Tu sospendi le tue preoccupazioni, immaginandoti e facendoti altro".
Più erudito, il racconto di Vittorio Sgarbi che nel film ripercorre la storia: "Il Carnevale rovescia il funerale. I carri sono trionfi della vita, simboli di libertà cittadina e popolare. Oggi come ieri. La festa è anche fare la festa a qualcuno. E i volti dei contemporanei irrisi si fanno maschere e si confondono con le maschere". Vittorio Sgarbi sarà venerdì all’anteprima del film, presenti Nino e Marina, Eugenio Lio, Andres Arce Maldonado, con Sandro Veronesi, autore del secondo testo intercalato nella pellicola e ugualmente interpretato da Tony Laudadio.
La sfilata dei carri viareggini, di per sé grandi macchine cinematografiche, interroga le coscienze sui grandi temi del mondo contemporaneo. Cambiamenti climatici, povertà, guerra. E nel rivedere in questi giorni l’avanzare dell’allegoria Evoluzione della specie, l’attenzione di Migliori al gigantesco mostro rappresentato ci risulta profetica: premiato per la modellatura, questo carro denuncia che l’uomo non può vivere senza combattersi, e il Palazzo dell’ONU è un monolite inerte, che nulla può di fronte al desiderio di dominio.
Che sperare? Solo in una Pace armata come l’ha costruita Alessandro Avanzini? Il suo procedere maestoso, con un tempo preciso che Nino ed Elisabetta hanno voluto rispettare, induce a congetturare in che modo davvero si possa rovesciare il mondo. Ma in fretta: "Il veloce o il lento nel cinema, come nella letteratura, è una questione complessa, relativa ai tanti elementi che compongono le sequenze. Le immagini, la musica, il taglio dell’inquadratura. A me – assicura Elisabetta Sgarbi – il film sembra velocissimo". E la colonna sonora di Mirco Mariani è la dimostrazione dell’efficacia di una bomba, sì, ma Extraliscio.