Martedì 2 Luglio 2024
CHIARA DI CLEMENTE
Magazine

Netflixland, la tv diventa un parco giochi

Previsti negozi, ristoranti e attività ricreative tutti a tema Bridgerton, Stranger Things e Squid Game

Bridgerton

Bridgerton

Benvenuti a Netflixland. La piattaforma streaming colosso dell’entertainment del Terzo Millennio ha annunciato che, nell’ottica di creare nuove linee di business, l’anno prossimo lancerà – intanto solo negli Stati Uniti – due “Netflix House". Come dire, dall’esperienza spettacolar-digitale all’esperienza fisica: le “Netflix House“, il cui allestimento è previsto per adesso al King of Prussia Mall, il centro commerciale più grande della Pennsylvania e il terzo centro commerciale più grande degli Stati Uniti, e in Texas, nell’imponente Galleria Dallas, offriranno ai propri visitatori servizio legati alle serie di maggior successo della piattaforma.

Negozi, ristoranti, “giochi“, tutti a tema Bridgerton, Stranger Things e Squid Game, vale a dire i tre “franchise“ che – stagione dopo stagione, puntata dopo puntata – hanno raccolto intorno a sé milioni di spettatori in ogni angolo del globo, Europa come Sud-est asiatico, America centrale e Sudamerica. «Non immaginateli come Disneyland», si sono affrettati a specificare i vertici dell’azienda intervistati da Variety nei giorni scorsi. Ma le differenze “concettuali“ – almeno sulla carta – per adesso non sono poi così tante: nelle “Netflix House“ il fan di Bridgerton potrà ritrovarsi a «ballare il valzer, con il proprio partner, su una cover per archi di una canzone di Taylor Swift – ha detto Marian Lee, direttrice marketing della piattaforma – ei quello di Squid Game potrà magari imbattersi all’improvviso dinnanzi a un “Glass Bridge“ da provare ad attraversare. Per gli appassionati di Stranger Things? Negozi di magliette “griffate“ in pieno stile “Sottosopra“ e Duffer Brothers...». Poi, ovviamente, bar e ristoranti - e qui il pensiero va subito al bar degli Harry Potter Studios Park Warner Bros., subito fuori Londra, e ai fiumi di “Burrobirra“ che scorrono tra i ragazzini: «Nelle “Netflix House ci saranno offerte uniche di cibo e bevande», continua Lee. Tè, pasticcini (e limonate?) alla Bridgerton? Gli infidi biscotti al caramello – Dalgona – di Squid Game?

La notizia del lancio delle “Netflix House“ ha scatenato varie ipotesi sul futuro prossimo della piattaforma, prima fra tutte quella che la nuova strategia possa essere – sempre più – quella di puntare sulle serie di successo già consolidato: Squid Game, appunto, di cui è attesissima la seconda stagione quest’anno. Stranger Things, ovviamente, e anche Mercoledì Addams. Ma soprattutto quel capolavoro di feuilleton astuto, intrigante, politicamente corretto eppure a suo modo “rivoluzionario“, romantico, sexy e pieno di colpi di scena che è il Bridgerton prodotto da Shonda Rhimes (Grey’s Anatomy) e ambientato nell’alta – utopicamente multietnica – società londinese della Reggenza inglese. La terza serie appena rilasciata – protagonista l’indomita Pen –, ha raggiunto ascolti record e la fine è di là da venire: la saga di Julia Quinn, da cui la fiction è tratta, è composta da ben 8 romanzi, ne mancano ancora 5.

Non sarebbe peraltro da escludere che proprio il successo degli eventi “live“ – compreso un Queen’s Ball – legati a Bridgerton e organizzati tra Gran Bretagna, Usa e financo Malesia, abbiano fatto in qualche modo da apripista alle “Netflix House“ e alle speranze di mega business prossimo venturo. Qualche numero? In Gb incrementi di vendita (+25%) dei prodotti Lush (saponi, shampoo) legati alla serie, 6.31 milioni di dollari arrivati a Bath e Bristol per il turismo “a tema“; 5000 imprese locali beneficiate dalla dall’ambientazione della serie. Solo a livello locale la produzione di Bridgerton avrebbe incrementato l’economia del Regno Unito di circa 350 milioni di dollari.

Prossima tappa? Netflixland.