Uno studio condotto dal sito Streaming Observer ha messo a confronto i film presenti nel catalogo dei principali servizi di streaming presenti negli Stati Uniti, cioè Netflix, Amazon, Hulu e HBO. Il risultato è che i prodotti di maggiore qualità si trovano su Netflix. Anzi, che il suo numero di film "belli" è superiore a quello dell'intera concorrenza.
NETFLIX HA I FILM MIGLIORI...
Per raggiungere questo dato, i ricercatori hanno preso in considerazione il voto espresso sull'aggregatore Rotten Tomatoes, che indica come film di qualità quelli che hanno un punteggio superiore a 75/100 e che sono stati recensiti da un numero significativo di critici e di utenti.
Le pellicole che Rotten Tomatoes indica come "certified fresh", cioè quelle di alto livello, sono risultate 596 nel catalogo di Netflix, 232 in quello di Amazon, 223 in quello di Hulu e infine 38 per HBO.
… MA NON IL CATALOGO PIÙ VASTO
Se mettiamo in rapporto questi dati con il numero di film presenti complessivamente nel catalogo dei vari servizi di streaming, emergono osservazioni interessanti:
- Netflix ha 3.839 film in tutto, dunque i 596 "certified fresh" sono il 15,5%
- Hulu ne ha 2.336, dunque i 223 "certified fresh" sono il 9,6%
- HBO ne ha 815 e i suoi 38 "certified fresh" sono il 4,7%
- Amazon Prime ne ha 17.461 e i suoi 232 "certified fresh" rappresentano l'1,3%
IMPORTA IL NUMERO O LA QUALITÀ?
I giornalisti di Streaming Observer fanno osservare che dal 2010 a oggi il catalogo di film di Netflix si è ridotto in maniera consistente, perdendo circa tremila titoli. Una constatazione che ha spesso attirato critiche proprio in rapporto all'offerta di contenuti (quella di Amazon è oggi quattro volte e mezzo più grande).
La presenza però di una percentuale consistente di prodotti di qualità potrebbe rappresentare un antidoto rispetto alla contrazione delle scelte disponibili. Qui però si nasconde il punto debole della ricerca: cos'è la qualità?
IL PROBLEMA DELLA QUALITÀ
La domanda è insidiosa perché esiste un livello soggettivo, nella definizione di qualità. Il vecchio detto "non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace" si applica anche ai film, insomma, e quindi un catalogo vasto ha maggiori possibilità di soddisfare gusti differenti.
Era inoltre necessario utilizzare un aggregatore di voti per certificare la qualità e dare oggettività all'indagine, ma la scelta di Rotten Tomatoes presta il fianco a critiche: negli ultimi tempi è stato sotto i riflettori per come le proprie medie voto potevano essere falsate. Insomma, quello di Streaming Observer è uno studio interessante, ma che deve essere letto con le giuste accortezze.
I CAMBIAMENTI FUTURI
Ultima osservazione: Streaming Observer ha fotografato la situazione al 20 gennaio 2019. Bisogna però tenere conto del fatto che i cataloghi dei servizi di streaming si aggiornano costantemente e possono potenzialmente modificare le percentuali di qualità, anche se il trend è piuttosto chiaro e valido anche per noi: per quanto Hulu e HBO non siano visibili in Italia, il grosso della proposta è coperto da Netflix e Amazon.
Infine, l'ingresso nel mercato dei servizi targati Disney e Apple potrebbe condurre a un terremoto non indifferente: una nuova indagine dovrà essere effettuata tra un anno, per valutare lo stato delle cose.
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