Il Nepal in questo momento (all'altezza del 14 aprile) ha solo una dozzina di casi di Coronavirus confermati, ma il governo ha comunque adottato il lockdown per evitare che il contagio esploda. Anche i siti religiosi sono stati inibiti ai fedeli; fra di essi il tempio di Pashupatinath a Kathmandu, il più importante del paese per gli induisti, dove la chiusura rischia però di costare la vita a centinaia di animali. Le scimmie, le mucche sacre e i piccioni che vivono lì sono di solito nutriti dai visitatori, che dal 24 marzo non possono più raggiungere il tempio.
Come racconta Associated Press, per salvarli dalla morte per fame si è attivato un gruppo di volontari. Due volte al giorno si uniscono ad alcune guardie e a una manciata di membri dello staff del tempio e provvedono pazientemente a sfamare gli animali. Attrezzati di guanti e mascherine, spargono mais per i piccioni e distribuiscono impasti di cereali alle mucche e alle scimmie, che hanno imparato ad attendere la loro razione con relativo ordine risparmiando ai volontari i dispetti che spesso riservano ai visitatori.
La consuetudine dei fedeli di nutrire gli animali che popolano il tempio di Pashupatinath deriva dai loro attributi sacri: le mucche sono oggetto di venerazione nella religione induista, le scimmie sono considerate le eredi del dio scimmia Hanuman.
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MagazineNepal, i volontari salvano gli animali del tempio dalla morte per fame. Le foto