Giovedì 21 Novembre 2024
CHIARA
Magazine

Nell’olimpo della musica. Beatles, il mito che non passa. Primi in classifica 60 anni dopo

Svetta il singolo Now and Then, abbozzato da Lennon nel 1977 e riadattato con la tecnologia. Ma il successo non è solo commerciale: il brano racconta l’epopea sentimentale tra John e Paul.

Di Clemente

"La spettralità è una forma di vita", scrive Agamben in uno dei suoi saggi (La mente sgombra, Einaudi). Cita Kierkegaard, rispondendo alla domanda su che cosa dobbiamo a chi se n’è andato: "L’atto d’amore di ricordare un morto è l’atto d’amore più disinteressato, libero e fedele". Ma certamente non il più facile. Ricordato, risorto, con la sua voce di nuovo in vita sotto forma di spettro: anche il ritorno di John Lennon ha a che fare – moltissimo – con l’amore. Innanzitutto l’amore dei fan dei Beatles, vecchi e nuovi, che ha portato in queste ore al primo posto delle classifiche di vendita britanniche Now and Then, il singolo scritto e cantato da Lennon nel ’77 ma pubblicato solo adesso, dal 2 novembre 2023, grazie alle operazioni di “ripulitura“ dai rumori di fondo effettuata con l’intelligenza artificiale, e di riarrangiamento e inedite sovraincisioni ad opera di Paul McCartney, 81 anni, e Ringo Starr, 83 (mentre George Harrison, morto nel 2001, compare con interventi “autentici“ del 1995 e altri creati ex novo replicando il suo “stile“).

Il primo posto nelle charts inglesi di Now and Then è solo uno dei record già raggiunti da questo brano “postumo“ dei Beatles. È il 18° primo posto in cima alle classifiche nella carriera dei Fab Four; il primo risale al 1963 con From Me to You; il 17° al ’69 con The Ballad of John and Yoko, il che significa che i quattro (due morti e due vivi) non solo sono tornati sulla stessa vetta che conquistarono per la prima volta esattamente 60 anni fa, ma sono ora gli artisti con il divario più lungo tra i singoli numero 1, ovvero 54 anni. Né Free as a Bird né Real Love, “riesumate“ e pubblicate da Paul, George e Ringo nel 1995 e nel 1996, raggiunsero la vetta delle classifiche. E con 19.400 copie, Now and Then è anche il singolo in vinile più venduto del secolo, in Gran Bretagna. I record non finiscono qui. Ma i numeri – per quanto significativi – non sono che una piccola parte del fenomeno Now and Then che è un fenomeno commerciale sì, visti i risultati di oggi, ma è anche e soprattutto un fenomeno sentimentale.

La canzone è dolce, ma di una dolcezza straziante. Con la grazia leggera, unica della voce di Lennon, apre – almeno in coloro che sono vissuti e pure invecchiati con il mito dei Beatles nel sangue – varchi emotivi profondissimi. Che toccano quel che c’è in noi della morte. E dell’amore. Dicono che Lennon l’avesse scritta per Yoko in un momento di crisi di coppia; Yoko però l’ha data a McCartney, registrata su una cassetta e sulla cassetta c’era scritto "per Paul". Primo atto d’amore: la “cattivona“ che nella vulgata ha portato i quattro allo scioglimento, consegna nelle mani di Macca un brano di Lennon il cui ritornello ripete le parole "now and then". Di tanto in tanto. Mi manchi.

Secondo un articolo pubblicato da Forbes una settimana fa, l’ultima visita di McCartney a Lennon risale al 23 aprile 1976, e avvenne nell’attico di John nel Dakota Building di New York (davanti all’ingresso del quale Lennon fu ucciso quattro anni dopo da Mark Chapman). Quel giorno Paul stava per uscire, John gli dette un colpetto sulla spalla, sussurrando "think about me every now and then, old friend". Pensa a me ogni tanto, every now and then. Now and Then. "Le ultime parole rivolte di persona da John a Paul", scrive la rivista. Ancora amore, perché è stato un grande amore l’amicizia tra Lennon e Macca, un’amicizia artistica e totale, un incontro di anime che si completano e non a caso – in quel completarsi, che è amore – creano la vita. Creano la musica.

"È vero, è tutto a causa tua, e se riesco a superare tutto, è grazie a te", canta Lennon in Now and Then. E prosegue: "Adesso e allora, mi manchi. Oh, adesso e allora. Voglio che tu ci sia per me". Perché dirlo a Yoko, con la quale condivideva tutte le giornate, da mattina a sera? E se invece, davvero, fosse un messaggio per Paul? La risposta sta lì, nella malinconia che esplode ascoltando Now and Then. In quella nostalgia, dolce e dolorosa, che è un’irraggiungibile promessa di pace. La spettralità è una forma di vita, scrive Agamben: i morti vivono perché li ricordiamo. E "l’atto d’amore di ricordare un morto è l’atto d’amore più disinteressato, libero, fedele". Now and then. Di tanto in tanto. Adesso e poi.