Giovedì 28 Novembre 2024
NINO FEMIANI
Magazine

Nel nome di Bud Spencer: "Modi spicci, cuore grande. Piedone è il nostro Batman"

Lo “sbirro“ del famoso film del 1973 rinasce nella serie Sky al via il 2 dicembre. A raccogliere l’eredità del personaggio di Pedersoli, Salvatore Esposito.

Nel nome di Bud Spencer: "Modi spicci, cuore grande. Piedone è il nostro Batman"

Piedone – Uno sbirro a Napoli Salvatore Esposito con Silvia D’Amico

"Piedone è il nostro Batman, un supereroe moderno". Salvatore Esposito, reso famoso dal personaggio di Genny Savastano in Gomorra (a proposito, a gennaio partono le riprese di Gomorra-Le origini), profila così il protagonista della nuova produzione Sky Original, Piedone – Uno sbirro a Napoli, in esclusiva su Sky da lunedì 2 dicembre e in streaming solo su NOW.

"Bud Spencer è stato il nostro primo supereroe, immune e invincibile, protettore dei più deboli. Ognuno di noi, camminando per Napoli di notte, ha sognato di averlo al proprio fianco. Ma il Piedone di questa serie non è un reboot o un remake, ha una sua anima nuova, moderna e contemporanea". Una legacy, una eredità iconica acquisita con orgoglio, che guarda a un pubblico nuovo, trasversale, di padri, figli e nipoti. Un nuovo detective che indaga tra le vie di Napoli: i suoi modi spicci, il suo carattere fumantino e la sua stessa stazza – nonché il suo cuore d’oro – ricordano un poliziotto che ha già combattuto il crimine nella stessa città anni prima (il commissario Rizzo, interpretato da Carlo Pedersoli-Bud Spencer). Ma oggi tutto è cambiato, c’è una Napoli in cui fanno capolino la povertà e la solitudine, ma anche la modernità di una città iper-rappresentata diventata negli ultimi anni la location scelta da milioni di turisti e uomini d’affari. Prodotto da Sky Studios, Wildside, società del gruppo Fremantle e Titanus Production, società del gruppo Titanus, la serie si compone di quattro episodi.

Accanto a Salvatore Esposito (Gomorra – La serie, Fargo, Spaccapietre) nel ruolo di Vincenzo Palmieri, un ispettore di polizia erede spirituale del commissario Rizzo reso immortale da Bud Spencer con l’ormai mitico Piedone lo sbirro del 1973, Silvia D’Amico (Christian, Comandante, A casa tutti bene – La serie) in quello della commissaria Sonia Ascarelli, capa del distaccamento di Polizia al porto di Napoli, e Fabio Balsamo dei Jackal (Beata te, Generazione 56k, Pesci piccoli) in quello dell’ispettore aggiunto Michele Noviello.

"Finalmente, un posto fisso, stonks!!!", ironizza Balsamo. E proprio lui offre una battuta lapidaria per descrivere la serie: "Queste quattro puntate sono l’anello di congiunzione tra film d’azione e comedy". Il vincitore della terza edizione di Lol è la spalla dell’ispettore Palmieri tornato a Napoli per chiudere i conti col passato e riconquistare la fiducia della propria squadra. Tutto avverrà all’insegna dei suoi modi anticonvenzionali, diretta eredità di Piedone che girava disarmato tra i vicoli per scazzottare i malviventi a mani nude grazie alla sua importante statura. Su tutto si spande il mistero di Vincenzo, del quale dovremo scoprire, sequenza dopo sequenza, le sue fragilità e il filo che lo lega alla città, e il suo rapporto complicato con la commissaria Sonia.

"Abbiamo voluto costruire un universo narrativo che vivesse di vita propria – dice Peppe Fiore, autore della sceneggiatura –, e costruito un erede di Piedone che si infila nelle contraddizioni di Napoli con tutto il suo carico di tenerezza e rabbia. Non è un rifacimento del film del 1973, ma ne abbiamo ereditato lo spirito e il sapore adattati a personaggi che hanno una loro complessità fatta di ferite passate e incoerenze presenti". La regia è affidata ad Alessio Maria Federici (Non ci resta che il crimine – La serie, (Im)perfetti Criminali, Generazione 56K): "È un action-comedy con punta di drama; un unico film di 320 minuti, che contiene 4 episodi". Ma lo sbirro targato Sky sarebbe piaciuto a Bud Spencer, scomparso nel 2016? "Sono convinto di sì, sarebbe piaciuto a papà – dice Giuseppe Pedersoli che è uno degli autori della serie –, d’altra parte stravedeva per Salvatore Esposito che aveva apprezzato in Gomorra. Papà era molto legato a Piedone, era stato il primo film dopo aver lasciato Terence Hill ed era orgoglioso di averlo fatto proprio qui a Napoli".