National Geographic ha deciso di produrre un documentario sul ritrovamento del relitto della nave Endurance, inabissatasi in Antartide il 21 novembre 1915 e localizzata solo ora, grazie a una spedizione scientifica. Proprio le riprese effettuate durante la ricerca costituiranno l'ossatura del film, che racconterà anche l'incredibile storia dell'affondamento e di come l'intero equipaggio si sia salvato nonostante condizioni ambientali terribili. Prima di entrare nei dettagli della vicenda, ecco le prime immagini diffuse via social.
We found it! The #Endurance22 Expedition has located the wreck of Endurance, Sir Ernest Shackleton’s ship which has not been seen since it was crushed by the ice and sank in the Weddell Sea in 1915 The wreck is incredibly well preserved and is located 3,000m down on the seabed pic.twitter.com/2fhJy2nXHd
— History Hit (@HistoryHit) March 9, 2022
La storia della spedizione dell'Endurance
Riassunta in poche righe, la storia comincia il 9 agosto 1914, quando l'esploratore Ernest Shackleton si mette a capo di una spedizione che aveva lo scopo di trovare una vita per attraversare l'Antartide via terra, con slitte trainate da cani. La nave Endurance, che stava trasportando in loco quanto necessario, restò però intrappolata nel ghiaccio, andando alla deriva e affondando dieci mesi più tardi. Shackleton e i 27 membri del suo equipaggio riuscirono ad abbandonare l'imbarcazione prima che si inabissasse e misero in piedi un campo base di fortuna: erano però in mezzo al nulla e in condizioni ambientali estreme, con temperature che scendevano fino ai 45 gradi sotto lo zero. Dopo cinque mesi, il gruppo riuscì a mettere in acqua tre scialuppe e a dirigersi verso nord, in cerca di isole abitate. Giunsero però sulla disabitata Elephant. A questo punto Shackleton e cinque dei suoi uomini affrontarono nuovamente le acque dell'oceano: dopo avere percorso altri 1300 chilometri raggiunsero una base baleniera, dove organizzarono una missione di recupero del resto dell'equipaggio. Alla fine, miracolosamente, tutti tornarono a casa sani e salvi.
La spedizione che ha trovato il relitto inabissato
Il relitto dell'Endurance è stato trovato, a quasi tre chilometri di profondità, da una spedizione di ricerca dell'associazione britannica Falkland Maritime Heritage Trust. A guidarla lo storico Dan Snow, il geografo John Shears e l'archeologo marino Mensun Bound. Quest'ultimo ha commentato che le particolari condizioni dell'acqua hanno consentito una straordinaria conservazione della nave: "Senza esagerare, questo è il relitto ligneo meglio conservato che abbia mai visto". E John Shears non ha saputo trattenere l'entusiasmo, parlando con BBC: "Abbiamo portato a termine la più complessa ricerca di un relitto al mondo, lottando costantemente con iceberg, tempeste e temperature fino a -18°".
Il documentario del National Geographic
La spedizione scientifica aveva a disposizione telecamere ad alta definizione che, montate su piccoli sommergibili, hanno consentito di realizzare riprese eccezionali. Inoltre, Natalie Hewit ha seguito la missione documentandone le difficoltà e infine il successo. Proprio lei ricoprirà il ruolo di regista del documentario prodotto da National Geographic, che al momento si intitola 'Endurance 22' (nome della spedizione che ha trovato il relitto). Natalie Hewit è una documentarista esperta e premiata, che aveva già lavorato in precedenza con lo storico Dan Snow in una miniserie documentaria sulla corsa all'oro nel Klondike ('Operation Gold Rush'). Ha anche già raccontato l'Antartide nel film 'Antarctica: Ice Station Rescue', sul ricollocamento della base scientifica britannica Halley VI per evitare che si staccasse dal resto del continente in quanto costruita su quello che minacciava di diventare un enorme iceberg alla deriva.