Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Nasa, 12 volontari inchiodati al letto per un mese. "Vietato alzarsi"

Dodici volontari trascorreranno trenta giorni a letto per simulare il volo nello spazio e studiare i possibili disturbi che interessano gli occhi

Un mese a letto per conto della Nasa (Foto: DLR)

Un mese a letto per conto della Nasa (Foto: DLR)

Sdraiarsi in un letto in nome della scienza può sembrare un lavoro da sogno, ma se a chiedertelo è la Nasa c'è da scommettere che non si tratterà di un'esperienza poi così rilassante. In questi giorni, in Germania, alcuni volontari si stanno preparando a trascorrere un mese intero con la testa sul cuscino, con l'obiettivo di studiare gli effetti della pressione sugli occhi e nervi oculari degli astronauti. VIETATO ALZARSI L'esperimento, che fa parte del Flight Analogs Program, avrò luogo presso il quartiere generale dell'agenzia spaziale tedesca, dove dodici soggetti rimarranno a letto per trenta giorni, senza soluzione di continuità, con un'inclinazione del materasso che li terrà costantemente con la testa all'ingiù. Non potranno alzarsi né per andare in bagno, né per farsi una doccia e anche il consumo dei pasti dovrà avvenire in posizione supina. NON SI TRATTA DI UN MESE DI RELAX Oltre alla postura forzata, i partecipanti dovranno fare i conti con un livello di anidride carbonica più elevo rispetto quello presente nell'atmosfera terrestre, in modo del tutto analogo a ciò che accade sulla Stazione Spaziale Internazionale. La strategia della Nasa è finalizzata a simulare le condizioni di volo spaziale, ricreando così un ambiente che determini alterazioni della vista. Curiosità, non saranno ammessi visitatori, ma in compenso tra le attrezzature a disposizione degli allettati è concesso l'uso dello smartphone. OCCHI E CERVELLO, MA NON SOLO Nel mese passato a letto, i volontari saranno monitorati in modo da tenere sotto controllo variati parametri, tra cui la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, l'assorbimento dei nutrienti, la spesa energetica e la massa ossea. "C'è una raccolta continua di dati, che si appoggia alla tecnica MRI (ossia l'imaging a risonanza magnetica, ndr) per osservare i cambiamenti potenziali nelle strutture del cervello o dell'occhio", fanno sapere dalla Nasa. La "maratona" partirà fra circa due settimane, dopo che i partecipanti avranno completato un ciclo di test e analisi. L'esperimento non è unico nel suo genere e fa il paio con quello avvenuto qualche mese fa presso l'Istituto di Medicina e Fisiologia spaziale di Tolosa, che vi avevamo raccontato qui.