Si dice che la storia insegna, ma è altrettanto valido l'assunto in base al quale la storia, soprattutto quella recente, rischia di alimentare una nostalgia un po' schematica: è ciò che accade con 'Santiago, Italia', il documentario con il quale Nanni Moretti racconta il colpo di stato in Cile, nel settembre del 1973, e insieme getta uno sguardo critico sull'Italia di oggi. Esce nelle sale cinematografiche giovedì 6 dicembre ed è dunque tempo di fare il punto della situazione, fra pregi (e ce ne sono) e difetti. SANTIAGO, ITALIA: IL DOCUMENTARIO DI NANNI MORETTI Il film viaggia su due livelli temporali: da un lato c'è il racconto dell'elezione di Salvador Allende e del successivo colpo di stato che ha portato all'instaurazione della dittatura del generale Augusto Pinochet; dall'altro ci sono le interviste ad alcuni dei protagonisti di quell'evento e che oggi, con molte più primavere sulle spalle, raccontano la loro esperienza. Il terzo livello di 'Santiago, Italia' non riguarda la ricostruzione storica, bensì la presa di posizione etica di Moretti sugli eventi del 1973 e su come essi riverberano nell'Italia dei nostri giorni. L'ITALIA DI ALLORA, L'ITALIA DI OGGI Ciò che anima 'Santiago, Italia' è uno sguardo nostalgico a un periodo nel quale l'Italia sapeva mettere in pratica ideali di accoglienza e solidarietà, facendosi carico di coloro che cercavano rifugio dalla dittatura. Nello specifico, salvando più di 250 persone che scavalcarono il muro dell'ambasciata italiana nella capitale cilena all'indomani del golpe. Va da sé che il paragone suggerito è quello con la situazione attuale, caratterizzato da una crisi profonda degli ideali "di sinistra" e dalla tendenza della società a richiudersi su se stessa. E va da sé che questo parallelo ha dei tratti strumentali: non è campato per aria, ma è caratterizzato da quel tipo di sguardo nostalgico che tende a vedere roseo il passato quasi solo perché, appunto, passato. IL TRAILER IL PARERE DI CHI L'HA VISTO Presentato nel corso del Torino Film Festival 2018, 'Santiago, Italia' è stato accolto mediamente piuttosto bene: non sono passati inosservati i difetti di un amarcord un po' di maniera, ma è innegabile che il documentario sia narrato con grande efficacia e fluidità e che le forzature di Moretti non riguardano la ricostruzione dei fatti storici (sarebbe stato inaccettabile), ma i parallelismi evocati. Inoltre, nessuno può mettere in dubbio che si tratti di un prodotto onesto e schietto, che non cerca di dare un colpo al cerchio e uno alla botte nel tentativo di ingraziarsi il massimo pubblico possibile: non è, insomma, un prodotto piacione. Leggi anche: - Netflix, basta supereroi Marvel: cancellato anche Daredevil - Quello di Jon Bon Jovi è il migliore vino rosé del 2018 - La storia del whisky Macallan da 1,35 milioni di euro
MagazineSantiago, Italia: il documentario scomodo di Nanni Moretti