Ci basta sapere che genere di musica stiamo per ascoltare, e già tariamo la nostra risposta emotiva prima ancora che parta la prima nota. Non è solo la musica in sé a generare emozioni: entrano in gioco anche aspettative, preconcetti, stereotipi ed esperienze del passato, sostengono due ricercatori che hanno indagato le sensazioni suscitate dalla musica… senza musica. Per il loro esperimento hanno coinvolto oltre duecento partecipanti, in parte australiani e in parte cubani, in modo da includere background culturali diversi. Hanno quindi selezionato alcuni estratti dai testi di brani musicali appartenenti a otto generi musicali: opera, fado, heavy metal, hip hop, son, pop, bossa nova e gagaku. I testi sono stati sottoposti ai partecipanti, etichettati però con un genere diverso da quello originale, e senza accompagnamento musicale, ed è stato chiesto loro di specificare le emozioni evocate dalle parole. È emerso che il genere indicato influiva sulle reazioni delle persone a prescindere dal contenuto e dal sentimento dei testi. Ad esempio, un testo presentato come "heavy metal" generava una risposta emotiva molto diversa rispetto allo stesso testo presentato però come "gagaku" (un tipo di musica classica giapponese tradizionale). "Ciò significa che le nostre risposte emotive sono in parte basate su idee preconcette relative a come ci aspettiamo che la musica ci farà sentire, a prescindere da quello che la musica sta effettivamente esprimendo", spiega uno degli autori, Marco Susino della Flinders University. Secondo i ricercatori, l'esito dell'esperimento dimostra la complessità di studiare e capire come la musica agisca sull'ascoltatore: "Finora pensavamo che fosse la musica in sé a innescare emozioni, ma questi risultati suggeriscono che non è così". Lo studio è stato pubblicato sulla rivista PLOS ONE.
MagazineLe emozioni che ci dà la musica non dipendono solo dalla musica