Spadaccini di Francia diventano spadaccini d'Italia: giovedì 27 dicembre esce nelle sale cinematografiche 'Moschettieri del re – La penultima missione', commedia diretta da Giovanni Veronesi e con Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Sergio Rubini e Rocco Papaleo nei panni, rispettivamente, di D'Artagnan, Porthos, Aramis e Athos.
MOSCHETTIERI DEL RE – LA PENULTIMA MISSIONE, IL FILM
Alla base di tutto c'è il celeberrimo romanzo d'appendice 'I tre moschettieri', scritto da Alexandre Dumas, pubblicato nel 1844 e portato su grande schermo almeno una ventina di volte, in modi più o meno fedeli alla lettera originale.
In questo caso il regista e sceneggiatore Giovanni Veronesi ('Manuale d'amore') si è mosso prendendo dal libro ciò che gli serviva e allontanandosi da esso tutte le volte che lo riteneva necessario: l'intenzione era quella di sfornare una commedia autoironica e disincantata com'era stata 'L'armata Brancaleone' (Mario Monicelli, 1966), anche se gli esiti sono purtroppo distanti da quel capolavoro.
MOSCHETTIERI DEL RE, LA TRAMA E IL CAST
Anni dopo avere servito il re di Francia, i moschettieri tirano a campare in modi più o meno bislacchi, covando dentro di loro una disillusione triste, ma senza aver dimenticato come si combatte con spade e moschetti. Richiamati all'azione dalla regina Anna, si riuniscono per sventare il complotto ordito dal perfido Cardinale Mazzarino.
Accanto ai già citati Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Sergio Rubini e Rocco Papaleo troviamo: Alessandro Haber nei panni del Cardinale Mazzarino, Marco Todisco in quelli di Luigi XIV, Margherita Buy in quelli della regina Anna, Matilde Gioli in quelli di un'ancella esuberante e Giulia Bevilacqua in quelli della machiavellica Milady.
IL TRAILER
LA BASILICATA COME LA FRANCIA
'Moschettieri del re' è stato girato interamente in Basilicata, ad esempio sulle Dolomiti Lucane, nel Parco di Gallipoli, presso i Calanchi di Aliano e nei comuni di Matera, Venosa e Melfi.
IL PARERE DI CHI L'HA VISTO
'Moschettieri del re – La penultima missione' ha lasciato dubbiosa la critica italiana: il problema principale è che Veronesi non riesce a dare una precisa direzione al proprio film e lascia gli attori a briglia sciolta, senza però dare loro le indicazioni necessarie a garantire l'uniformità del film. C'è chi riesce comunque a trovare la giusta chiave comica, e praticamente tutti i giornalisti concordano nel glorificare Pierfrancesco Favino, ma in generale l'impressione è di un prodotto sfilacciato. Qua e là si ride, più spesso però no.
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