Giovedì 9 Gennaio 2025
RITA BARTOLOMEI
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Drosophila suzukii, moscerino giapponese killer per l’agricoltura in Italia. “Ecco come si combatte”

L’entomologo Enzo Moretto: “Miliardi di esemplari diffusi in tutto il nostro paese. La loro riproduzione è incredibile. Com’è arrivato in Italia e come si deve portare avanti la lotta alle specie aliene”

Roma, 7 dicembre 2024 - Specie aliene invasive in Puglia, Coldiretti ha appena ri-lanciato l’allarme per la Xylella ma anche per la Drosophila suzukii, insetto in arrivo dal Giappone che attacca la frutta sull’albero e viene chiamato anche moscerino killer. Nome che però non convince del tutto l’entomologo Enzo Moretto, fondatore e direttore di Butterfly Arc, la ‘Casa delle farfalle’ di Montegrotto Terme e di Esapolis, il museo degli insetti di Padova.

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Abbiamo chiesto allo studioso di svelarci i segreti di questo animale minuscolo che provoca però gravissimi danni all’agricoltura.

La storia per punti

Moscerino giapponese, minuscolo ma implacabile

Svela Moretto: “Parliamo di miliardi di esemplari diffusi in tutta Italia. La loro riproduzione è incredibile, raggiunge numeri giganteschi. Non è importante essere piccoli, basta pensare ai virus capaci di metterci a letto tutti quanti in poco tempo”.

Drosophila suzukii, le caratteristiche

“Drosophila suzukii è un parente stretto del moscerino della frutta, che ci troviamo anche in casa. È arrivato dall’oriente e invece di attaccare la frutta matura che si deteriora, attacca quella che è ancora sull’albero. Sceglie ciliegie, albicocche, piccoli frutti dalla buccia morbida. Ormai è diventato un problema, come tante specie aliene invasive che non hanno antagonisti naturali. È un insetto dannoso all’agricoltura in modo pesante, come la cimice asiatica”.

Com’è arrivato in Italia il moscerino killer

“Questo moscerino è arrivato con le sue ali e anche con la frutta - spiega Moretto -. Pensiamo a more o lamponi che vanno in giro dappertutto, spesso si portano dietro questo insettino. E poi dal Giappone arrivano aerei tutti i giorni. Questi insetti ce li portiamo dietro anche con i bagagli”.

La lotta alle specie aliene invasive

Moretto ha fatto parte della Commissione che si è occupata di lotta alle specie aliene, pericolose per la biodiversità. Ma come si ferma l’invasione? “Il rischio è quello di farsi la guerra gli uni con con gli altri - ragiona -. Abbiamo creato dei varchi che prima non esistevano e che un po’ alla volta sono in grado di costruire ecosistemi e di far traghettare le specie, come il canale di Suez. Facile dire, l’Europa dovrebbe mettere una legge. Penso alla Poppilia japonica, altra specie giapponese, è un coleottero che sembra un piccolo maggiolino, bello, verde metallico. Alla fine è approdato anche in Italia. Le larve si trovano ad esempio nei vasi di fiori. Così gli olandesi hanno detto: blocchiamo i vivaisti dall’Italia, noi avevamo fatto lo stesso con altre specie. In sintesi, è come mettere il dito in una diga che si sta rompendo”.

Alieni clandestini e lotta biologica

Nel suo ragionamento, l’entomologo approda a un dato di realtà che non dobbiamo mai dimenticare. “Siamo in un mondo globalizzato – ricorda Moretto -. Le specie aliene invasive si fermano con la lotta biologica e i monitoraggi. Solo che poi ammazziamo di regole chi di fatto è a norma, ma tutti gli altri, tanti container clandestini, chi li controlla? E non dimentichiamo che in nautra non esiste nulla che non si possa riequilibrare. Se una specie ha successo, c’è subito qualcun altro che gli si attacca dietro. Gli scienziati sono arrivati ad importare altre specie esotiche per contenere quelle invasive. Il sistema sta funzionando”.