Los Angeles, 3 ottobre 2024 – Un'altra ammissione di colpa nel caso sulla morte dell'attore Matthew Perry, avvenuta il 28 ottobre dell’anno scorso. Uno dei medici imputati, Mark Chávez, si è dichiarato colpevole davanti a un giudice di Los Angeles dell'accusa di associazione a delinquere. In agosto il 54enne medico di San Diego ha confessato agli inquirenti di aver aiutato gli altri quattro imputati a rifornire illegalmente di ketamina l'attore, approfittando del suo passato da tossicodipendente e della sua disponibilità economica. È stata proprio un'overdose del potente anestetico a provocare il decesso del Chandler Bing di ‘Friends’, a 54 anni.
Nel suo accordo con la procura, Chávez ha ammesso che si procurava la sostanza dalla sua ex clinica e da un distributore di farmaci all'ingrosso con ricette false. Il medico, terzo imputato a dichiararsi colpevole, rischia fino a 10 anni di carcere ed è libero dopo aver pagato una cauzione di 500.000 dollari (ma senza passaporto né licenza medica). La sentenza arriverà il 2 aprile del prossimo anno. Prima di lui hanno patteggiato un conoscente di Perry, che ha ammesso di aver agito come corriere della droga, e l'assistente dell'attore, Kenneth Iwamasa, che lo ha aiutato a iniettarsi la ketamina il giorno della morte e lo ha poi trovato senza vita nella piscina idromassaggio della sua villa di Pacific Palisades.
In cambio di una riduzione della pena, i tre stanno collaborando per incastrare i due principali imputati: il medico Salvador Plasencia, accusato di essere la mente dietro alla "vasta rete clandestina" che procurava quantità sempre crescenti e pericolose di farmaco all'attore, e la 'regina della ketamina' Jasveen Sangha, che ha spacciato all'artista la dose letale. Entrambi si sono dichiarati non colpevoli e sono in attesa del processo previsto per marzo.